GENOVA - Il Consiglio regionale della Liguria ha approvato il Piano di dimensionamento della rete scolastica e dell'offerta formativa 2024/2025 che recependo un decreto del Governo prevede la chiusura di 16 scuole materne, elementari, medie o superiori 'sottodimensionate', che saranno accorpate ad altre scuole anche in altri Comuni. Sono stati 17 i voti a favore, l'intero centrodestra, e 9 i contrari, il centrosinistra e il M5S.
Gli accorpamenti saranno 6 a Genova, 4 a Imperia, 3 alla Spezia e 3 a Savona. Secondo quanto indicato dal testo della delibera "la Città metropolitana di Genova non ha ancora espresso con atto formale le proprie determinazioni". circa le scuole da accorpare. "Abbiamo ascoltato i territori facendo numerosi incontri mettendo in mora tutte le province secondo i diktat del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara", ricorda l'assessore regionale alla Scuola Simona Ferro. "Entro il 30 settembre dovevo raccogliere le delibere delle province, sono arrivate solo quelle di Imperia e Savona, ancorché non del tutto complete. Avevo ravvisato la necessità di un aiuto ai territori per dettare delle linee guida e dare un mano, la Regione ha avuto un dialogo aperto con tutte le province", evidenzia.
"Un provvedimento vergognoso", lo definisce il consigliere Roberto Centi. "Un piano disastroso, un totale fallimento", attacca il consigliere regionale e segretario ligure del Pd Davide Natale. "Con questa delibera sconclusionata calpestiamo i bambini, la nostra scuola e le leggi", sostiene il consigliere di Azione Sergio Rossetti che aveva chiesto alla Regione di impugnare l'atto del Governo. "Un provvedimento che non migliora la nostra scuola né migliora l'offerta formativa", afferma il consigliere M5S Paolo Ugolini. "Un disastro annunciato", lo definisce il capogruppo di Linea Condivisa Gianni Pastorino annunciando l'intenzione di voler presentare una richiesta di dimissioni dell'assessore Ferro.
IL COMMENTO
Bucci ha ragione: urge prendere decisioni per far correre la Liguria
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid