GENOVA - Le aree cani sono un tema scottante in una città come Genova che negli anni vede sempre più amici a quattro zampe popolare le strade e i parchi. Amici a quattro zampe che hanno bisogno di scorrazzare liberi, senza guinzagli, e di socializzare con gli altri cani: ecco perché i padroni chiedono a gran voce più aree da destinare alla sgambatura dei pelosetti. Un argomento caro a tutti all'apparenza, ma che in realtà cela alcune problematiche. Abbiamo cercato di affrontarle nel corso della terza puntata di Primocanile, il format di Primocanale dedicato agli animali. A rispondere alle richieste dei cittadini sono stati il vicepresidente del consiglio comunale, Alberto Pandolfo, del Partito Democratico e Francesca Corso, assessore in quota Lega del Comune di Genova con delega proprio agli animali.
Alberto Pandolfo, che un tempo aveva paura dei cani e oggi tiene di tanto in tanto Loup, ha ammesso che servirebbero più zone dedicate ai pelosetti e ha spiegato a Primocanale che "aree cani ce ne sono in alcuni giardini comunali, non da tutte le parti. Bisogna però tener conto di dove lo si possa fare".
"Ad esempio ai parchi di Nervi non è possibile insediare un'area cani perché si tratta di un parco storico. Ci sono invece degli spazi nella nostra città, penso ai giardini di Villa Imperiale o a Castelletto, dove si può andare incontro alle esigenze dei cinofili"
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A chiarire un altro nodo complicato è proprio l'assessore Francesca Corso, in compagnia del suo Brownie che ormai fa parte della sua famiglia. C'è infatti un tema di competenze, dato che "spetta ai municipi rintracciare quelle che siano le aree più adatte dove costruire l'area cani, che deve avere comunque delle caratteristiche che sono quelle previste dalle linee guida del Comune".
"Serve un determinato tipo di terreno su cui costruire le recinzioni, poi una fontanella dell'acqua a disposizione, i bidoni della spazzatura. E poi ovviamente ci devono essere delle regolamentazioni, ossia degli orari di apertura e di chiusura, ma soprattutto quello che poi fa sì che le aree cani funzionino è proprio la gestione delle stesse"
Ecco perché sono allo studio delle sperimentazioni in cui siano proprio i padroni a responsabilizzarsi e attraverso dei patti di collaborazione tra Comune e associazioni o comitati spontanei, si facciano carico dell'opportuna pulizia dalle deiezioni canine e del rispetto e mantenimento dell'area, senza farla cadere nel degrado.
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IL COMMENTO
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