Si sono chiuse lo scorso 10 febbraio le iscrizioni al primo anno di scuola primaria e secondaria anche in Liguria: soprattutto alle superiori sono tante le novità per la nostra regione. Dal crescere della scelta degli istituti tecnici, al boom di preferenze per nautico e geometri, ai nuovi percorsi europei con la maturità in 4 anni. Ma la notizia è che almeno in Liguria tengono i licei, più che altrove in Italia.
Per Alessandro Clavarino, provveditore agli studi di Genova e Savona, "C'è una tendenza della Regione che sul piano generale si allinea con il dato nazionale: calano un po' i licei e mediamente si alzano un pochino i tecnici. In realtà in Liguria va avanti ancora questo trend, per cui - nel rapporto fra licei e tecnici - i licei sono molto avanti e quindi rispetto al dato nazionale che vedeva una discesa dei licei al 55 per cento, in Liguria il dato è del 58. E mentre ci sono delle buone performance dei tecnici, in Liguria si sta ancora un po' rincorrendo questo dato e non siamo ancora sulla media nazionale".
Se mancano ancora i dati esatti delle iscrizioni, indirizzo per indirizzo, alcune tendenze sono chiare. Ma è certo che in Liguria abbia perso numeri il liceo di scienze umane, un piccolo calo anche per il liceo scientifico, un assestamento del classico, mentre il nuovo liceo del made in Italy per ora ha numeri molto bassi: "Ma si confermerà nel tempo", commenta il provveditore. Nessuna variazione particolare per musicale e sportivo mentre l'artistico, "Che tendenzialmente ha delle quote più alte rispetto alla media nazionale, ha subito una leggera flessione".
Partirà senz'altro una classe al Gaslini-Meucci con il nuovo percorso in discipline dello spettacolo europeo a 4 anni: "E' necessario estendere la comprensione del valore di questa filiera innovativa che accorcia da una parte il percorso delle scuole superiori, senza diminuire però il patrimonio di nozioni, di competenze che vengono messe in gioco. Se si diminuiscono gli anni però tendenzialmente aumentano le ore per anno, quindi c'è una compensazione ma soprattutto c'è l'aggancio con l'ITIS e quindi una prospettiva di professionalizzazione certa e alta", commenta ancora Clavarino.
Più stabili le scelte per gli istituti tecnici, che non registrano grandi spostamenti. Una buona notizia che si accompagna anche alla frenata della dispersione scolastica, che sta calando: "I tecnici risentono anche molto della situazione economica e produttiva del territorio: da questo punto di vista abbiamo un istituto tecnico nautico che si conferma interessante oltre all'aumento percentuale delle iscrizioni ai corsi di tipo economico che invece in passato avevano registrato una flessione. C'è poi un interesse verso le costruzioni e gli ambiente-territorio quindi quelli che una volta si chiamavano i geometri".
IL COMMENTO
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