GENOVA - Nel mese di febbraio, in provincia di Genova si prevedono 6.380 assunzioni di durata superiore a un mese o a tempo indeterminato (710 in più rispetto ad un anno fa) e per il trimestre febbraio-aprile 2024 se ne prevedono 20.970 (+2.830 unità). È quanto emerge dal bollettino mensile del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con Anpal per monitorare i fabbisogni occupazionali delle imprese dell'industria e dei servizi con almeno 1 dipendente.
In Liguria le entrate previste sono 10.540 a febbraio (+1.130 rispetto al 2023) e 39.150 nel trimestre febbraio-aprile 2024 (+5.650). Cuochi, camerieri e altre professioni della ristorazione figurano al primo posto tra le professioni più ricercate dalle imprese genovesi con una richiesta di 810 posti, di cui il 60% difficile da reperire. Nei servizi di pulizia 660 sono le richieste di personale non qualificato (39%), 540 posti per addetti alle vendite (47%), 360 conduttori di veicoli a motore (78%) e 280 per operai specializzati addetti alle costruzioni (72%).
La percentuale di lavoratori difficili da trovare sale ancora e raggiunge il 57% (49,3% il dato nazionale): tra le figure più difficili, le imprese genovesi segnalano personale non qualificato delle costruzioni (98% di difficoltà su 50 richieste), operai specializzati delle lavorazioni alimentari (96% su 30 richieste), marinai di coperta e operai assimilati (92% su 50 richieste), insegnanti della formazione professionale (91% su 130 richieste) e fonditori, saldatori e lattonieri (90% su 110 richieste). E' sempre il settore dei servizi, nel complesso, ad assorbire la quota più consistente delle entrate previste a Genova (77%): 2.250 lavoratori nei servizi alle imprese (6.940 nel trimestre febbraio-aprile), 1.020 nel turismo (4.350), 840 nei servizi alle persone (2.800) e 800 nel commercio (2.600).
Il 24% dei contratti sarà stabile, ossia a tempo indeterminato o di apprendistato; il 76% riguarderà contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita). Stabile al 30% la quota delle nuove assunzioni che riguarderà giovani con meno di 30 anni. In crescita la percentuale di entrate destinate a impiegati e professioni commerciali (2.280, il 36% delle richieste) e a operai specializzati (1.630, 26%). La qualifica o diploma professionale è il titolo di studio più richiesto (33%), seguito dal diploma (30%), dalla scuola dell'obbligo (20%) e dalla laurea (15%). (ANSA).
IL COMMENTO
Bucci ha ragione: urge prendere decisioni per far correre la Liguria
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid