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Il Comitato aderisce all'iniziativa organizzata a Roma dal coordinamento nazionale "Noi non dimentichiamo"
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "Noi facciamo parte del coordinamento nazionale "Noi non dimentichiamo" con l'obiettivo di unirci e portare avanti dei progetti - spiega a Primocanale Egle Possetti presidente comitato ricordo vittime Morandi - purtroppo non potremo partecipare in presenza all'incontro che è stato organizzato a Roma ma saremo lì con il cuore perchè questa tematica è estremamente delicata perchè all'interno dei processi noi siamo vittime che dobbiamo portare avanti la memoria dei nostri cari e proseguire nella battaglia per la giustizia".

Dalla strage di Viareggio del 29 giugno 2009, al terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009, passando per la scuola crollata a San Giuliano di Puglia il 31 ottobre 2002, il rogo nell'acciaieria ThyssenKrupp il 2007 per arrivare poi al crollo di ponte Morandi il 14 agosto 2018 a Genova. Del ruolo delle vittime nei processi giudiziari relativi alle stragi che hanno segnato la storia del nostro paese se ne parlerà a Roma il 26 marzo a Palazzo Theodoli dalle 10 alle 13. Un'iniziativa a cui aderisce il Comitato ricordo vittime Ponte Morandi.

"Per noi fondamentale avere delle risposte dal governo sul disegno di legge a favore delle "vittime dell’incuria" che lo stesso Comitato ha voluto dopo la tragedia del 2018 a Genova per aiutare tutte le famiglie di persone decedute in incidenti provocati dall'incuria - sottolinea - avevamo ricevuto rassicurazioni dal premier Meloni in aeroporto nell'ultimo Salone Nautico di Genova dello scorso settembre e mesi dopo, il 14 agosto, anche dal Ministro Salvini in un incontro in prefettura, ci garantirono che ci avrebbe chiamarmi un funzionario di palazzo Chigi, ma da allora solo silenzio...".

"Quello che noi viviamo è comune ad altri stragi e dentro al coordinamento ci sentiamo meno soli perchè ci troviamo di fronte agli stessi scogli ossia la difficoltà di essere incisivi di fronte a imputati con colletti bianchi, per tragedie come la nostra la prescrizione non può esistere anche se i processi non possono andare avanti 20 anni".

Con amarezza poi Possetti ricorda come la politica sia sempre più lontana dal loro dolore: "Spesso noi non sentiamo i politici ma siamo noi che li cerchiamo anche per il nostro disegno di legge, in occasione della visita a Genova del presidente del Consiglio Giorgia Meloni l'avevamo incontrata ma non abbiamo più saputo nulla e allora viene in mente che forse per qualcuno certe tragedie vengono in mente e tornano alla ribalta solo per impegni eccellenti".

"Per noi fondamentale lavorare molto bene sul Memoriale che dovrà essere il punto fermo di questa tragedia per questo progetto è molto importante per tutti noi perchè un ragazzo fra 20 anni avrà 15 anni dovrà entrarci capire cosa è successo e chi erano le persone che non ci sono più, noi abbiamo tanta speranza che i giovani possano migliorare quello che di male le nostre generazioni hanno fatto".

A Roma il 26 marzo a fare i saluti iniziali Gloria Puccetti, avvocatessa impegnata nella difesa dei diritti delle vittime, presidente del coordinamento nazionale "Noi non dimentichiamo" che unisce i familiari delle vittime delle più grandi stragi italiane. L'avvocato Puccetti è anche presidente del comitato 'Matteo Valenti' dal nome del figlio morto a 23 anni l'8 novembre 2004 a causa di un incidente sul lavoro. "Noi, che abbiamo perso tutto, ci siamo riuniti in un Coordinamento Nazionale, proprio per essere più forti, perché il nostro dramma possa diventare una lezione di vita utile agli altri - così Puccetti il decimo anniversario della morte del figlio - le nostre storie sono tutte simili e insieme dobbiamo vigilare sulle sentenze, dobbiamo essere i guardiani della politica, della magistratura, delle istituzioni".

Interverrà anche Claudio Di Ruzza, già magistrato di Cassazione con una vasta esperienza in processi di grande rilevanza nazionale, che è stato al fianco del comitato per redigere un documento e da questo incontro si cercherà di capire come i parlamentari che si occupano di giustizia vorranno o meno tenerne conto.

Durante l’evento si affronteranno tematiche cruciali legate al ruolo delle vittime all’interno dei processi giudiziari, evidenziando i diritti e le difficoltà che incontrano nella ricerca della giustizia per i propri cari. Saranno analizzati casi emblematici di stragi italiane, con l’obiettivo di trarre spunti di riflessione e proporre soluzioni concrete per migliorare il supporto e il coinvolgimento delle vittime nel sistema giudiziario.

 

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