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SI tratta di pazienti afflitti da insufficienza renale cronica terminale, che richiede una particolare terapia non più disponibile in molti ospedali ucraini
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di E. C.

GENOVA - Stanno arrivando in Liguria 17 profughi ucraini con una grave malattia ai reni, che necessita di cure particolari. Si tratta di insufficienza renale cronica terminale, per cui i pazienti hanno bisogno di effettuare una terapia chiamata emodialisi tre volte a settimana per quattro ore. I volontari di Sant'Egidio stanno trasportando i malati e le loro famiglie, come ci racconta la dottoressa e volontaria Elisa Costa: "Siamo appena partiti da Dargov, paese a 70 km dall'Ucraina. Abbiamo recuperato i pazienti che stanotte hanno dormito lì, dove hanno effettuato la seduta emodialitica. Ora bisogna tornare a Genova per farli accedere ai nostri centri, dato che in Ucraina dei 17 disponibili ce ne sono solo 3 attivi. I pazienti si sono quindi trovati senza trattamento, bisogna fare in fretta".

Il viaggio dei profughi è già stato molto lungo e dovrebbe terminare domani mattina: "Sono molto stanchi, viaggiano da quattro giorni in cui hanno percorso 1200 km. Erano impazienti di salire sul pullman ma molto preoccupati, non sanno cosa sarà delle loro vite". Tra i 17 pazienti 15 sono da soli mentre due hanno le famiglie al seguito. Grazie all'interprete Pavlov è stato possibile comunicare con loro, anche ai bambini, che i volontari hanno cercato di rassicurare: "Abbiamo raccontato loro cos'è Sant'Egidio, che a Genova ci sono alloggi ad aspettarli dove potranno stare con la famiglia. Speriamo possano subito giocare e vivere qualche momento di spensieratezza".

Per la dottoressa Costa questa non è la prima esperienza con Sant'Egidio: "Sono andata in Africa, Albania e altri posti, con loro sono serena perché so che è tutto organizzato al dettaglio. Siamo riusciti a trovare queste persone proprio grazie ad una nostra comunità in Ucraina, che si è messa in contatto con un dottore a Roma. Sono stati loro a permetterci di organizzare il trasporto".

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