GENOVA - A scuola non si studiano solo Dante, Petrarca e Boccaccio ma anche Bindi, Fossati e Battiato grazie a 'Cantautori nelle scuole', il programma giunto alla quinta edizione, la prima post pandemia, che ha coinvolto nove licei e più di 400 studenti: "È un progetto bellissimo perché permette ai ragazzi che non conoscevano questa materia di approfondire la grande scuola dei cantautori genovesi - spiega Federico Sirianni, cantautore e tutor di Cantautori nelle scuole -. Ultimamente a Genova c'è una scena nuova che piace molto ai ragazzi, quella rap. Ascoltando i rapper si capisce come anche loro si siano riferiti alla grande storia dei cantautori genovesi".
Le scuole dove si è tenuto il programma sono il liceo Cassini e liceo Amoretti nell'imperiese, a Genova il liceo Pertini, liceo D’Oria, l’Istituto Duchessa di Galliera, l’Istituto Bergese, l’Istituto Vittorio Emanuele, l’Istituto Gobetti, a Chiavari l’Istituto Caboto.
Cantautori nelle scuole però non è solo ascolto ma anche scrittura: "Cantautori di questa generazione, Max Manfredi, Giua, e Federico Sirianni, hanno eseguito in classe con le loro chitarre e raccontato i brani, dando vita a ciò che era stato teoricamente raccontato e invitato i ragazzi a fare altrettanto -dichiara Margherita Rubino, professore universitario e co-ideatrice di Cantautori nelle scuole -. Sono usciti dei testi in qualche caso bellissimi".
Le parole degli studenti raccontano la fragilità e la bellezza di questa generazione: "Gli studenti sono capaci di produrre dei testi pazzeschi - dichiara l'assessore alla Cultura di regione Liguria Ilaria Cavo -, che dimostrano come un progetto come questo abbia saputo insegnare loro l'importanza dell'uso della parola. Questi testi mandano segnali fortissimi, dobbiamo essere capaci di leggerli".
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più