GENOVA - Sale il numero degli indagati per lo sversamento di idrocarburi nel torrente Varenna a Genova a fine settembre. Nei giorni scorsi il pubblico ministero, Eugenia Menichetti, ha iscritto almeno un'altra persona che lavora nell'impianto di stoccaggio dell'Eni.
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Il pm, subito dopo lo versamento aveva sequestrato una parte dell'oleodotto. Nel libro degli indagati il direttore dello stabilimento e un tecnico che nelle settimane prima dell'incidente avrebbe svolto alcuni lavori di manutenzione all'impianto: il reato contestato è inquinamento colposo.
È in corso anche una perizia per capire le cause dello sversamento.
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Era stata la stessa Eni ad ammettere la fuoriuscita di idrocarburi quantificando la perdita in circa 4000 litri, anche se potrebbero essere molti di più. La società aveva spiegato che lo sversamento era "avvenuto durante le operazioni propedeutiche agli interventi di manutenzione straordinaria dell'oleodotto Genova Pegli, su un'area pavimentata all'interno del deposito".
Per evitare che il petrolio arrivasse in mare erano state posizionate delle panne assorbenti.
IL COMMENTO
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