GENOVA - Odessa e il resto dell'Ucraina senza acqua potabile e senza elettricità anche per 14 ore. Il freddo inverno ucraino sta mettendo a dura prova il paese, al 286esimo giorno dall'invasione della Russia di Putin.
La pioggia di missili delle ultime settimane ha fatto registrare gravi i danni a diverse infrastrutture energetiche del paese che si ripercuotono sulla popolazione delle grandi città rimaste ora in gran parte senza riscaldamento e al freddo.
A Genova si sta lavorando per aiutare i cittadini ucraini in vista dell'inverno, ma soprattutto, per non lasciare il paese isolato da Internet, spesso unica via di comunicazione di chi è rimasto.
Igor Mendelevich, ambasciatore della città di Odessa nel capoluogo ligure, ai microfoni di Primocanale ha deciso di lanciare un appello:
"È un'emergenza nella emergenza: serve mandare dei generatori di corrente, basta che siano funzionanti. Vecchi o usati, piccoli o grossi, non importa".
La criticità si aggiunge al problema dilagante dell'acqua potabile legato agli attacchi alle rete idriche del paese. A Kherson, una delle città dell'Ucraina meridionale appena riconquistate, a causa delle infrastrutture distrutte, le famiglie raccolgono l'acqua dalle pozzanghere e fanno code di oltre un chilometro per acquistare acqua potabile e combustibile per il riscaldamento.
"L'acqua non si può bere, oltre ad essere congelata - spiega l'ambasciatore -. Prossimamente manderemo a Odessa un'ambulanza con qualche carico di Amuchina: è un modo per disinfettarla, almeno per usarla per lavarsi".
Per aiutare, quindi, chi dona generatori può rivolgersi all'ambasciata di Odessa nella sua sede di palazzo Ducale. "Ma li veniamo anche a ritirare se non si ha la possibilità di portarceli: mi potete contattare sulla pagina Facebook dell'associazione La Ginestra".
IL COMMENTO
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