Da un lato Selvaggia Lucarelli, giornalista e social-star dai contenuti spesso a "effetto polemica", dall'altro lo storico Bar Mangini di piazza Corvetto a Genova e il suo proprietario Giacomo Rossignotti, che da molto tempo porta avanti una campagna nazionale contro l'obbligo di accettare i pagamenti Pos anche per piccole cifre come un caffè al banco.
Sul suo account Instagram Selvaggia Lucarelli riconduce la scelta di Rossignotti al cosiddetto "Effetto Meloni" e scrive: "Una delle più famose pasticcerie di Genova, il Bar Mangini in piazza Corvetto, ha deciso di non accettare più carte e bancomat. Nonostante l'obbligo. Si ricomincia a parlare di discriminazioni a caso, ci mancava".
Sono gli utenti a ricordare subito a Selvaggia dell'errore: "Non hanno mai accettato bancomat da prima della Meloni", ricorda qualcuno, "il proprietario dice se qualcuno paga il caffè col bancomat che piuttosto glielo offriamo", ricorda un altro utente, fino agli immancabili buontemponi: "Ottimo, andiamo a scroccare", scrive infatti un terzo.
Caso Salis, i tassisti: "Comportamento inqualificabile"
Per la seconda volta in pochi giorni Genova è alla ribalta dell'opinione pubblica nazionale per i pagamenti via Pos. La prima era stata il vicepresidente del Coni Silvia Salis che non aveva potuto pagare col bancomat la sua corsa in taxi appena giunta a Genova. Ora ha eco nazionale la storica battaglia di Rossignotti che a dire il vero è iniziata almeno dallo scorso aprile.
Per quest'ultimo infatti la proposta in manovra di Giorgia Meloni di alzare il tetto della spesa minima per l'obbligo di accettare la carta non è certo la causa dei cartelli che campeggiano invece da questa primavera all'ingresso del suo locale. Una scelta da sempre raccontata peraltro da Primocanale.
IL COMMENTO
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