GENOVA - La Procura di Genova indaga sul Tricapodanno, la festa promossa dall'amministrazione comunale che per tre giorni, dal 29 al 31 dicembre, ha animato con eventi e concerti la città.
I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Walter Cotugno, hanno acquisito in Comune le determine con cui sono state decise spese e assegnazioni di servizi. L'ipotesi di reato è turbativa d'asta: l'attività investigativa è partita dopo un esposto presentato al nono piano di Palazzo di Giustizia che andrebbe a segnalare la mancanza di una gara di appalto per l'assegnazione dello show.
Tra le determine spicca anche quella dedicata alla fornitura dei servizi per il supporto organizzativo del Tricapodanno. Determina assegnata alla Duemilagrandieventi srl, dopo "aver interpellato, rispettivamente, più contraenti, in virtù delle caratteristiche dei servizi richiesti e delle esigenze organizzative necessarie per assicurare la realizzazione dell'evento in ossequio al Decreto legislativo n° 50/2016 del vigente regolamento per le acquisizioni in economia di beni e servizi", si legge nella determina del Comune, che si è impegnata "a fornire i servizi richiesti ad una spesa, ritenuta congrua, di euro 135.000,00 + Iva al 10,00%, per un totale di euro 148.500,00 con trattativa diretta Mepa" effettuata ai sensi, della Legge n° 190/2014".
L'Amministrazione comunale ha puntualizza che tutti gli atti sono pubblici e pubblicati in trasparenza. "Negli affidamenti per l'erogazione di servizi è stata seguita la procedura negoziata, come definita all’articolo 3, comma 1, lettera uuu del Decreto legislativo n. 50/2016 e successive modificazioni e integrazioni - si legge nel comunicato -. Inoltre, il ricorso alla trattativa privata è previo esperimento di indagine di mercato, al fine di garantire la scelta nel rispetto non solo dei principi di buon andamento e imparzialità, ma anche quelli di economicità, efficacia, pubblicità e trasparenza previsti dall’articolo 1, comma 1 della Legge n. 241/1990 e successive modificazioni e integrazioni".
"Si specifica, inoltre, che il vigente Regolamento per le acquisizioni in economia di beni e servizi all'articolo 3, comma 1 fornisce un dettagliato elenco delle tipologie di beni e servizi che possono essere acquistati in economia; all’articolo 6, comma 6 precisa che l’affidamento diretto per servizi e fornitura in economia di importo inferiore a euro 40.000 è ammesso e che, in deroga all’articolo 36 comma 2, lettera a) del Decreto legislativo n. 50/2016 è consentito l’affidamento diretto per forniture di importo inferiore a euro 139.000 fino al 30 giugno 2023 ai sensi del Decreto legge n. 77/2021".
Infine, l'Amministrazione comunale conferma che c’è la piena collaborazione con gli inquirenti nello svolgimento delle indagini.
"Ci rammarica che a ogni evento di successo, come il Capodanno di Genova, dove oltre alla enorme visibilità della nostra regione si è distinta una piazza e una città con una perfetta organizzazione e gestione dell'ordine pubblico, arrivi l'esposto dei soliti noti per gettare fango. Siamo certi che tutte le procedure siano state rispettate nella forma e nella sostanza e che i magistrati faranno al più presto chiarezza sulla regolarità dell'evento che ha portato promozione, divertimento ma soprattutto lavoro e ricchezza alla nostra terra come dimostrano anche i dati record sulle presenze turistiche nella nostra regione". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti poco dopo la notizia.
"È vecchio vezzo di chi non riesce a portare avanti le proprie idee con gli strumenti della democrazia quelli di rivolgersi alla magistratura. Ciò non cambierà la nostra volontà di costruire una Liguria migliore e più ricca: chi pensa di nascondere la propria mediocrità dietro le carte bollate se ne faccia una ragione", conclude Toti.
IL COMMENTO
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