GENOVA - Napoli e Genova due città che da anni condividono con iniziative ed eventi specifici una solida fratellanza che offre la possibilità di scoprire le proprie tradizioni. L'evento organizzato dal comune di Genova dal titolo "Genova chiama Napoli" va proprio nella direzione di promuovere folclore e storia delle due città di mare.
Il corteo ha visto come protagonisti venticinque figuranti con costumi della tradizione napoletana ed altrettanti figuranti della tradizione presepiale genovese. Il percorso si è sviluppato all'interno del centro storico tra via San Siro,Via San Luca, piazza Banchi,via di Scurreria,via San Lorenzo, Piazza Matteotti, Il corteo alla fine è giunto alla Chiesa del Gesù dove si è svolta la benedizione di una statua ottocentesca. Ad accompagnare i figuranti lungo le vie della città tre zampognari che hanno allietato con le loro melodie natalizie i tanti turisti presenti . Ad aprire il corteo il gonfalone di Genova, poi gli zampognari, i monaci con le candele accese della pace, i due angeli, i Re Magi e la natività, Giuseppe, Maria e un Bambino Gesù del 1800, che è stato benedetto davanti alla Chiesa del Gesù di piazza Matteotti. Nel corteo figuravano anche Erode con la moglie Mariamne e seguivano i nobili genovesi, mischiati al popolo, simbolo di ritrovata comunione e pace.
"Un orgoglio per Genova organizzare questo evento - ha detto l’assessore alle Tradizioni Paola Bordilli- Siamo alla fine delle festività natalizie: abbiamo lavorato tantissimo e il nostro lavoro è stato condiviso con i gruppi storici della città, che rappresentano un patrimonio e una ricchezza per tutti noi. Oggi abbiamo celebrato la tradizione legata al presepe e credo che Genova possa dire la propria; quest’anno abbiamo geolocalizzato i presepi genovesi, l’anno prossimo ci concentreremo sul 1800 e siamo pronti a confermarci come città dei presepi".
"Oggi ci siamo uniti alla tradizione di Napoli dando risalto alle nostre culture presepiali - ha dichiarato l’assessore al Turismo Alessandra Bianchi - Credo sia stata una chiusura in bellezza. Abbiamo celebrato il barocco, un momento storico importante, che in questo periodo Genova sta mettendo in risalto non soltanto con i presepi, ma con la cultura, l’arte e la mostra di Rubens e i concerti, per far emergere i nostri valori e il nostro legame con il territorio, ma guardano anche alle altre città, creando una rete essenziale di supporto e promozione delle nostre tradizioni".
IL COMMENTO
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