SANREMO - Torna sui suoi passi il cantante vincitore dl 72esimo Festival di Sanremo che nella serata d'apertura della nuova edizione ha dato di matto. Una scenata costruita o no, questo ancora non si sa, sul palco del teatro Ariston dove il 19enne ha distrutto il letto di fiori preparato dagli scenografi per la sua esibizione con l'inedito "L'isola delle rose". Fiori molto cari alla città dell'imperiese, famosa nel mondo per le sue colture e proprio per questo, conosciuta come la città 'dei fiori'.
"Non mi sentivo in cuffia", si è giustificato alla fine della sfuriata, mentre la sala ha iniziato a fischiarlo, "Ma mi sono divertito lo stesso". Una vera e propria strage di rose su tutto il proscenio.
Sempre citando i fiori inizia il messaggio di scuse di Riccardo Fabbriconi, classe 2003, in arte Blanco. "Cadono fiori Ariston, si spezzano fiori, cala il sipario", si legge nelle prime strofe di quella che è la pagina di un quaderno fotografata e pubblicata con la didascalia "Chiedo scusa alla città dei fiori".
Festival, sfuriata di Blanco sul palco: la Liguria insorge - LE REAZIONI
"Mi hai visto fragile
Come un bimbo…
E qui proprio qui dove
mi hai insegnato a correre
sono caduto…
Mi sono rotto la faccia e piango,
Ariston
Ma poi,…
Rido, rido, rido, rido, rido e grido
perché non sono perfetto come mi volevi
ma finalmente sono me stesso
ti voglio bene Ariston
con tutta la mia follia".
IL COMMENTO
Un respiro per non dimenticare, ecco perché Breathe ci può aiutare
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità