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Bloccati a Khartoum da oltre una settimana tra gli scontri
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di Tiziana Oberti

GENOVA - "Siamo a Gibuti tutto bene, dormito poco ma tutto ok". Così attraverso un messaggio vocale su whatsapp questa mattina Stefano Rebora, presidente delle ong genovese Music for Peace, che ieri alle 19 circa ora italiana è stato evacuato da Khartoum insieme alla moglie e al figlio e altri due volontari della ong a bordo di un C130 dell'Aeronautica italiana. In serata è previsto il loro arrivo a Roma insieme ad altri circa 150 connazionali tra cui l'ambasciatore Michele Tommasi con del personale militare.

Poco prima di partire dall'aeroporto di Khartoum Rebora, sempre attraverso un messaggio vocale, ha sottolineato la necessità "di non far calare il silenzio sul Sudan perchè non possiamo lasciare da solo un popolo allo stremo. Il conflitto, che orami imperversa da quasi dieci giorni, è una guerra civile scaturita dall'attrito tra due generale che si contendono il paese e che sono rispettivamente a capo dell'esercito e delle forze paramilitari. Il bilancio è di oltre 600 morti, ma è destinato a crescere.

"Ci appelliamo alla comunità internazionale, dai governi ai cittadini, affinché si possa adoperare il prima possibile per ristabilire ordine e un concreto aiuto per lo sviluppo di questo paese. Non dimentichiamoci che il Sudan è l'antiporta d'Europa, è il paese che accoglie i profughi di tutti i paesi che lo circondano", aveva detto Rebora qualche giorno fa.

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Questa mattina all'alba è stata completata l'operazione di salvataggio con gli ultimi 40 italiani, portati via da Khartoum, capitale del paese.

Operazioni simili sono state condotte anche da altri Paesi che stanno mettendo in salvo i propri cittadini dal conflitto che da nove giorni contrappone le due forze armate.

"Dopo una giornata di trepidante attesa, tutti i nostri connazionali in Sudan che hanno chiesto di partire sono stati evacuati. Con loro ci sono anche cittadini stranieri. L'Italia non lascia nessuno indietro", ha dichiarato la premier Giorgia Meloni, ringraziando tutti coloro che hanno realizzato la delicata operazione.