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di Eva Perasso

Si chiama Superluna blu - la luna piena che ha illuminato i cieli della scorsa notte - per due motivi. E' infatti "super" perché ha dimensioni maggiori rispetto alla normale luna - circa il 7 per cento in più - ed è "blu" non tanto per il suo colore ma perché accade raramente che il nostro calendario porti ad avere due lune piene nello stesso mese.

E così è stato in questo agosto che si conclude: dopo la luna piena della notte tra l'1 e il 2 agosto, ecco un secondo plenilunio nell'ultima notte del mese. Accade solo ogni 2,7 anni e lo spettacolo non va perso. 

Lo sa bene l'osservatorio astronomico del Righi a Genova, diretto da Walter Riva, che peraltro organizza in queste occasioni serate speciali per osservare la volta celeste, parlar di stelle con gli esperti, riconoscere le costellazioni e ammirare la pienezza della luna.

Lo spettacolo nella sua intensità maggiore questa notte è avvenuto alle 3,35, ma già dal sorgere lunare nella serata di mercoledì, chi ha tirato su gli occhi verso il cielo ha notato il fenomeno e la grandezza straordinaria di questo satellite. 

"E' super perché capita nel punto più vicino alla Terra, ovvero al perigeo e per questo la luna sembra anche a occhio nudo più grande, lo è di circa il 7 per cento. E' un fenomeno che capita un paio di volte l'anno, molto suggestivo. Essendo la seconda luna piena da inizio agosto ecco che viene detta "luna blu" da un detto anglosassone: once in a blue moon che potremmo tradurre in italiano come "una volta ogni morte di Papa". Per questo motivo, spiega il dottor Riva, è chiamata Superluna blu. 

"Capita ogni tre anni circa di avere due lune piene nello stesso mese, e dato che le fasi lunari si completano ogni 29,5 giorni, ecco che per esempio febbraio non può mai avere due lune piene". 

Spesso le lune piene hanno nomi particolari, dalla luna fragola alla luna dei cacciatori: "La tradizioni deriva dai primi coloni americani e dai nativi americani, gli indiani del nord America. Ad esempio c'è la luna fragola che è la luna di giugno perché è il periodo della loro raccolta, a settembre c'è la luna del raccolto, che permetteva di prolungare il raccolto anche dopo il tramonto del sole perché la luna piena fa talmente luce che si poteva prolungare il raccolto e così via", spiega il direttore. 

(La foto è stata scattata da Marina Costa, Osservatorio Astronomico del Righi).