Attualità

1 minuto e 15 secondi di lettura
di Redazione

GENOVA - "Nonostante le fermate estive degli impianti, sugli stessi non è stata fatta la necessaria manutenzione, con nuovi pezzi di ricambio, né tantomeno abbiamo constatato gli investimenti da tempo annunciati. Nello stabilimento di Cornigliano di Acciaierie d’Italia l’unica cosa certa è il perdurante silenzio dell’azienda e del governo" spiega in una nota la Fim Cisl Genova e Liguria.

"Al momento le tonnellate prodotte di banda stagnata e zincata risultano minori rispetto all'anno scorso, nonostante fosse stato definito in sede ministeriale un aumento della produzione da 3 a 4 milioni di tonnellate per il 2023 e 5 milioni nel 2024, tra l'altro assolutamente insufficiente rispetto alla possibilità e alla richiesta del mercato. Abbiamo inoltre registrato un aumento immotivato dei numeri della cassa integrazione".

Il sindacato aggiunge: "Questa situazione di incertezza sulla gestione e programmazione produttiva aziendale, nelle ultime settimane inoltre ha portato l'uscita volontaria di alcune importanti figure professionali, che non sono state neppure rimpiazzate. I soldi recentemente stanziati non hanno prodotto nessun segnale di ripresa e rilancio del nostro stabilimento. Chiediamo al Governo una convocazione urgente per incontro al Mimit che definisca un piano industriale di rilancio con un preciso crono programma degli investimenti e degli interventi per rilanciare la siderurgia e il sito di Genova.

"Auspichiamo che Regione Liguria e Comune di Genova facciano pressione affinché ciò avvenga in tempi rapidi, perché un rilancio delle acciaierie genovesi non riguarda solo i dipendenti diretti ma ha ricadute in tutto il territorio che non vive solo di eventi e turismo’’ conclude la Fim Liguria e Genova".