GENOVA - Si è spento nella serata di ieri il giornalista, scrittore e curatore genovese Giuseppe 'Pippo' Marcenaro.
È scomparso all'età di 81 anni, lasciando senza una casa la sua biblioteca che è, tutt'oggi, un patrimonio per la città. Uno straordinario patrimonio di libri, l'eredità di oltre cinquant’anni di lavoro nel mondo culturale di Genova e non solo.
La Capitale del libro che abbandona un tesoro di pagine del Novecento - L'ARTICOLO
Il suo lavoro giace in 570 scatoloni e non ha modo di essere esposta e apprezzata, oltre che conservata in maniera corretta. L'appello era arrivato anche dal sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi.
L'idea per una sua sistemazione era partita anche da Primocanale, un doppio uso: il salvataggio di Villetta Di Negro e una nuova casa per i 44 mila libri.
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Marcenaro scrisse su Il Lavoro, a Il Giorno, La Stampa, Il Secolo XIX, Il Giornale, Il Foglio e altri, poi ancora L’Europeo, L’Espresso, Il Venerdì di Repubblica ad Alias del Manifesto. Elzeviri spesso riscritti e raccolti in alcuni volumi editi da Aragno come Carte inquiete (2005), Ammirabili & freaks (2010), Wunderkammer (2013), Daguerréotype (2016).
Marcenaro è stato uno degli scrittori più originali dell'ultimo mezzo secolo, sempre legato a Genova ma anche creativo con le sue idee che possono solo che essere definite all'avanguardia, esperto di letteratura e incredibile saggista.
Il presidente e assessore alla Cultura Giovanni Toti e la sua giunta esprimono il loro cordoglio per la scomparsa di Giuseppe “Pippo” Marcenaro. "La Liguria perde un grande saggista, scrittore e giornalista, da decenni in primo piano nel panorama culturale genovese e ligure – dichiara il presidente Toti –. Alla sua famiglia le nostre più sentite condoglianze".
IL COMMENTO
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