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La nave ospedale della Marina Militare con a bordo 60 profughi palestinesi ha attraccato alla 6
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di Emanuela Cavallo

LA SPEZIA - Ha attraccato nel porto spezzino alle 6 di questa mattina Nave Vulcano, la nave ospedale della Marina Militare con a bordo 60 profughi palestinesi e, tra loro, 18 minori di cui 14 bambini bisognosi di cure urgenti.

Sul molo Garibaldi Est - lo stesso che è stato utilizzato per l’attracco della Geo Barents - venti ambulanze attendono i pazienti, per la maggior parte bambini, che saranno trasferiti in strutture ospedaliere sul territorio nazionale per ricevere le cure necessarie negli ospedali Rizzoli di Bologna, Meyer di Firenze, Gaslini di Genova e Bambino Gesù di Roma. In particolare, al Gaslini è previsto l'arrivo di 4 pazienti con problematiche ortopediche, immunologiche e ginecologiche e relativi familiari.

Una famiglia potrà ricongiungersi, dato che arriveranno papà e fratellino, mentre si trovano già al Gaslini mamma e sorellina. Il trasporto è organizzato dalla task force interministeriale in collaborazione con la Croce Rossa Internazionale che consentirà ai piccoli pazienti di arrivare in ospedale per tutte le cure necessarie.

Alcuni di loro sono stati feriti in maniera molto grave, tanto che sulla banchina verrà utilizzato un Ambulift, carrello che si eleva fino all'altezza del ponte della nave per permettere lo sbarco di coloro che non possono camminare. Arrivato alla Spezia il ministro Tajani, che ha incontrato gli ufficiali in quadrato e salutato l'equipaggio sul ponte di volo. "Siamo grati per quello che fate e per quello che farete", ha detto il ministro degli Esteri.

"Vittime innocenti di una guerra di cui non sono responsabili e che non vogliono. Il popolo palestinese non ha nulla a che vedere con i terroristi di Hamas - ha detto Tajani -. Tutto ciò è stato reso possibile dal ministero degli Esteri con la nostra unità di crisi, dal ministero della Difesa, da quelli della Sanità e dell'Interno. Una collaborazione che dimostra che l'Italia è portatrice di pace in Medio Oriente'. 'Vedere i sorrisi dei bambini, alcuni dei quali estratti dalle macerie, mentre stanno con le loro madri o abbracciano i nostri marinai è un segnale di speranza. Vogliamo ospitare altri bambini palestinesi'.

"Diamo il benvenuto in Italia ai 18 bambini palestinesi e ai loro familiari, arrivati oggi alla Spezia, a bordo di Nave Vulcano della Marina Militare. Colgo l’occasione per salutare e ringraziare, a nome della Difesa, il personale medico del Qatar giunto oggi in Italia con Nave Vulcano, che ha collaborato con noi in questi mesi fornendo un prezioso supporto a bordo. L’instancabile lavoro della Difesa a favore di chi ha bisogno però non finisce qui. Nei prossimi giorni, infatti, con un volo speciale dell’Aeronautica Militare, verranno trasferiti in Italia altri bambini palestinesi dall’Egitto. Abbiamo inoltre dato disponibilità a costruire un ospedale da campo dell’Esercito per aiutare la popolazione civile che non è certo responsabile della guerra".

Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto in una nota per il rientro di Nave Vulcano e del personale sanitario interforze al porto della Spezia.

“In questi mesi avete fatto uno straordinario lavoro con passione e amore, rappresentando il meglio dell’Italia. Il vostro sacrificio, la lontananza dai vostri cari, è ripagato dal grazie da parte degli italiani e dalla consapevolezza di aver scritto una bella pagina di storia, da protagonisti - ha aggiunto il Ministro Crosetto rivolgendosi agli oltre 190 militari impegnati a bordo -. Nave Vulcano è stata ormeggiata in Egitto da inizio dicembre per fornire supporto sanitario ai feriti palestinesi che sono riusciti a raggiungere il porto di Al Arish. Il 22 dicembre scorso una mamma di 23 anni ha dato alla luce la sua bambina che ha voluto chiamare Illin Italia in segno di ringraziamento per l’aiuto da noi ricevuto".

Genova, all'Ospedale Gaslini sono arrivate tre bambine ferite a Gaza - LA NOTIZIA

Si tratta della prima operazione umanitaria via mare, gestita dalla Farnesina, dall’inizio del conflitto iniziato il 7 ottobre scorso nella Striscia di Gaza.

A bordo di Nave Vulcano anche un team medico qatarino, imbarcato sulla nave italiana ormeggiata in Egitto da inizio dicembre.

Il lungo viaggio dei bimbi da Gaza al Gaslini: verso il confine rischiano di diventare bersagli - IL RACCONTO

Dall’inferno dei lager all’inferno di Gaza: La Spezia si conferma porto degli ultimi, dei diseredati, dei senza terra. Dopo aver fatto partire nel dopoguerra i sopravvissuti della Shoah, adesso ospita l’arrivo di chi scappa ferito e con necessità di cure della striscia incuneata tra Israele e Egitto. E come settanta anni ancora oggi sono gli occhi innocenti dei bambini a raccontare gli orrori della storia.

L’emigrazione ebraica ebbe La Spezia come base di parte verso la terra dei padri: da qui salparono 25 mila sopravvissuti ai lager nazisti. Nel 1946 le prime partenze con le navi Fede e Fenice con oltre mille superstiti a bordo e l’anno dopo l’allestimento della famosa Exodus che divenne il simbolo di ogni emigrazione.

Questa mattina sul molo del porto spezzino una task force di elevata professionalità della Croce Rossa, formata da un totale di 45 volontari, impegnati per l’accoglienza e il trasporto presso le strutture sanitarie dei 60, tra bambini palestinesi e i loro accompagnatori, che sbarcheranno da Nave Vulcano. In coordinamento con la Prefettura, i Ministeri competenti, la Croce Rossa Nazionale e della Liguria, la Croce Rossa spezzina sarà in campo con 12 volontari, tra cui anche un medico, due ambulanze, un’automedica e un pullmino per trasportare i rifugiati all’ospedale Gaslini di Genova.

"Ringrazio fin d’ora i nostri volontari che anche in questa occasione si sono subito mobilitati rispondendo alla chiamata delle autorità competenti – commenta il presidente della Croce Rossa della Spezia Luigi De Angelis –. In porto arriveranno anche ambulanze CRI da fuori regione: saranno coinvolti dall’Emilia i Comitati di Loiano, Bologna, Medicina e Lizzano in Belvedere, dalla Lombardia la Croce Rossa di Milano, dalla Toscana Lucca, Firenze e Bagno a Ripoli e dalla Liguria Genova e Follo, per il trasporto dei bambini palestinesi e dei loro accompagnatori agli ospedali Rizzoli di Bologna, Meyer di Firenze e Buzzi di Milano, oltre al Gaslini di Genova. In totale si mobiliteranno 45 volontari tra autisti, soccorritori, coordinatori, medici, infermieri, psicologi e mediatori culturali, con 16 mezzi tra ambulanze, automediche e minivan".

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