GENOVA - È il sindaco di Genova a intervenire sull'accesa discussione in consiglio comunale attorno al progetto dello Skymetro in Valbisagno. "Non si fa uno progetto scolpito nella pietra e poi non si cambia più niente. Ci saranno ancora tanti cambiamenti e magari ce ne saranno anche dopo l'inaugurazione. Facciamocene una ragione, i cambiamenti sono il pane quotidiano" spiega il primo cittadino Marco Bucci che ha confermato che l'obiettivo è inaugurare lo Skymetro della Valbisagno entro il 2027. Il sindaco però sottolinea un aspetto legato al finanziamento arrivato per l'opera da parte del ministero dei Trasporti del precedente governo. Dal ministero fu dato il via libera per quattro progetti di altrettante città "gli altri tre hanno come data di termine il 2029, quello di Genova al 2027, forse è stato lo scherzo di qualcuno prima di andarsene - spiega Bucci -, ci andiamo anche noi al 2029 ma io voglio inaugurarlo lo Skymetro e farò tutto il possibile perché al giugno 2027 ci possa andare sopra".
Il progetto dello Skymetro, il prolungamento da Brignole a Molassana della metropolitana, è tornato ad animare il consiglio comunale. A Tursi è stata presentata una delibera in cui la giunta ha propone al consiglio comunale di "apporre il vincolo preordinato all'esproprio sugli immobili interessati dal progetto di realizzazione dell’opera 'Skymetro"; oltre questo sottolineata anche "la pubblica utilità dell’opera" oltre all'indicazione di "ridurre la zona di rispetto cimiteriale in funzione della realizzazione della nuova opera pubblica".
Il provvedimento, che appone il vincolo preordinato all'esproprio sulle aree interessate e quantifica gli indennizzi in circa 2,8 milioni di euro, è il primo atto ufficiale sull'opera che passa al vaglio della sala rossa.
Lunedi in commissione è andata in scena un'accesa discussione e l'opposizione critica i tempi ristretti per la valutazione del documento. La minoranza per questo motivo ha richiesto una sospensiva della delibera sottolineando che "non c'è urgenza nell'approvazione del documento". Ma non solo, anche l'aspetto legato al fatto che progetto non è ancora quello definitivo e si sta aspettando la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e il parere del consiglio superiori dei lavori. Su questo è intervenuto nuovamente il sindaco Bucci che ha spiegato come nei progetti delle opere "si lavori in parallelo" per non perdere tempo. La maggioranza ha spinto per la discussione in consiglio del testo sugli espropri. Sospensiva poi respinta dalla maggioranza dell'assemblea mentre il testo della delibera è stato approvato con 23 voti favorevoli e 14 contrari.
Uno dei temi al centro della discussione è stato quello del prolungamento dell'opera fino a Prato. L'assessore alla Mobilità del Comune di Genova Matteo Campora rispondendo alle opposizioni ha ricordato che il prolungamento da Molassana per Prato è già previsto nei piani futuri del progetto, poi ha lanciato una stoccata rivolta al consigliere del Pd Simone D'Angelo: "L'opera sta per partire, salga a bordo".
Resta nel frattempo il problema della doppia curva a "S" all'altezza di via Canevari che deve attraversare il torrente Bisagno per collegarsi con la stazione Brignole. Punto del progetto sotto osservazione con il Comune che ha chiesto di cambiare quella parte del progetto stesso. Al momento ci sono alcune ipotesi al vaglio ma ancora nessuna decisione certa. C'è infatti la questione della continuità della linea metropolitana, è uno dei requisiti che ha permesso di ottenere le risorse necessarie per il progetto. Su questo aspetto Bucci spiega: "Il discorso dell'eventuale rottura di carico e della continuità della linea non è un grosso problema, si potrà decidere in futuro se e dove scendere". L'obiettivo di Tursi è avviare i lavori entro maggio 2024. Il costo dell'opera si aggira intorno ai 545 milioni già coperti come più volte riferito dal Comune.
Il progetto prevede il prolungamento della linea metropolitana esistente con una nuova tratta sopraelevata rispetto all’asse stradale esistente, lunga circa 6,9 km, con sei nuove stazioni oltre a quella esistente di Brignole. Dal progetto è prevista la diramazione dalla linea esistente con due nuovi deviatoi a est della stazione Brignole, all’inizio dell’attuale tronchino di inversione dei treni.
Secondo il progetto è previsto che "la nuova linea si porta per un brevissimo tratto in sponda sinistra con una curva planimetrica sul binario interno, per poi raccordarsi con un’opera di scavalco del Torrente Bisagno e passare alla sponda destra. Da qui, con un’ulteriore curva planimetrica, il tracciato si porta lungo argine. La linea prosegue poi in questa configurazione fino alla successiva stazione Romagnosi. Subito a nord di quest’ultima stazione il tracciato si porta di nuovo in sponda sinistra, attraversando il Bisagno in corrispondenza della copertura esistente all’altezza dello stadio L. Ferraris, sfruttando l’ingombro delle strutture già realizzate. Da qui in poi la linea si tiene in sponda sinistra dove è prevista l’ubicazione delle stazioni Parenzo, Staglieno, Guglielmetti, San Gottardo e Molassana.
Il progetto in corrispondenza della stazione di Molassana è previsto un polo intermodale, con parcheggi per auto private e stalli per l’attestazione di linee bus urbane ed extraurbane. In corrispondenza della stazione di Staglieno è prevista altresì un ulteriore area adibita a parcheggio che ospita anche il locale tecnico di servizio alla stazione stessa. L’intervento prevede infine aree funzionali alla cantierizzazione dell’opera.
IL COMMENTO
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