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GENOVA - L'intelligenza artificiale è la rivoluzione che interesserà tutti gli ambiti di qui ai prossimi anni: ecco perché la pubblica amministrazione deve farsi trovare pronta. Presentato nell'Aula Magna di via Balbi 5 il progetto formativo Raise “P5 AI for Public Administration”, che ha come obbiettivo attraverso una serie di pillole realizzate da diversi docenti dell'Università di Genova di introdurre alla trasformazione digitale attraverso l'intelligenza artificiale la pubblica amministrazione. Un corso di 10 ore interamente gratuito che permetterà a tutti i dipendenti della PA interessati di iscriversi e approfondire l'e-leadership, l'e-procurement, l'importanza della cybersecurity in un'era ancor più "artificiale", il conciliare l'etica, le norme giuridiche e l'avanzamento tecnologico, fino ad esempi pratici di come l'AI abbia rivoluzionato già nel resto del mondo i processi di lavoro. Un pomeriggio che è stato aperto da Luca Gandullia, coordinatore del Progetto formativo RAISE P5 AI for Public Administration, e che ha visto un'ampia partecipazione in presenza e da remoto da parte del mondo della PA ligure. A fare gli onori di casa il rettore Federico Delfino, che ha posto l'accento sull'importanza per l'ateneo di formare studenti - e non solo - su questi temi: "Ci sono già tante opportunità, servizi e piattaforme che possono essere utilizzate in ambito accademico. La commistione tra tecnologia e storia e cultura tradizionale è la strada per rilanciare nel futuro il ruolo dell'università pubblica. Mi fa piacere che si possa lavorare insieme al Cnrr e all'Iit per iniziative di alto valore come questa".

Presente anche l'assessore allo sviluppo economico di Regione Liguria, Alessio Piana, che ha sottolineato come l'adottare sistemi di intelligenza artificiale possa soltanto che migliorare non solo la produttività, ma anche la qualità del lavoro: "Abbiamo bisogno di ottimizzare i tempi e la qualità del lavoro, introdurre sistemi di automazione per alleviare lo svolgimento di compiti ripetitivi meno appaganti e ridurre la possibilità di errore, migliorare analisi predittive, elaborare dati per metterli a sistema per il bene della comunità". Questi soltanto alcuni dei vantaggi nell'utilizzo dell'AI negli enti pubblici, in ambito sanitario, nella gestione delle risorse.

L'assessore del Comune di Genova, Marta Brusoni, invece ha portato i saluti del sindaco Marco Bucci, annunciando la presenza a Roma al Forum PA 2024: "Noi come Comune di Genova andremo a raccontarci, siamo tra i primi ad avere una percentuale elevata di carta di identità elettronica, attraverso il fascicolo del cittadino abbiamo già a disposizione tanti dati e servizi. E poi abbiamo creato piattaforme come SegnalaCi, dove i residenti possono segnalare le problematiche della città di Genova".

La Liguria sta reagendo di fronte a quella che è una vera e propria nuova rivoluzione digitale, appena agli inizi. Per farlo, però, è fondamentale fare formazione. Questo il messaggio principale rilanciato da tutti gli ospiti intervenuti nel corso del pomeriggio: da Cristina Battaglia, programme manager dell’ecosistema dell’innovazione RAISE a Nicola Poggi, direttore generale della Direzione centrale organizzazione di Regione Liguria, da Fabrizio Bracco, delegato del rettore all'innovazione didattica e al faculty development dell’Università di Genova, a Monica Sbrana, dirigente dell'Area ricerca, trasferimento tecnologico e terza missione dell'Università di Genova. I docenti che hanno partecipato alla realizzazione del corso hanno poi avuto l'occasione di presentare in breve i contenuti che si potranno fruire digitalmente, collegandosi ad Aulaweb.

Tra i dati più interessanti del progetto RAISE, ben più ampio, è emerso che 200 giovani ricercatori e ricercatrici sono stati già precettati: l'età media è di 34 anni e oltre il 40% sono donne. Segno di come si stia abbattendo il gender gap nell'approcciarsi a materie scientifiche da parte delle donne. E tutti i relatori intervenuti nel corso della giornata hanno messo in evidenza tutte le opportunità per la trasformazione digitale delle PA, che ha bisogno di correre su sempre più importanti infrastrutture digitali. Si va dall'automazione e da una migliore analisi dei dati alla personalizzazione dei servizi ai cittadini, passando per la prevenzione delle frodi e dell'abuso, l'ottimizzazione delle risorse e il miglioramento della sicurezza.