GENOVA - È la giornata genovese di Mario Draghi. Alle 9,30 l'aereo del premier Draghi è atterrato all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, ad attenderlo le Istituzioni, tra cui Paolo Emilio Signorini, il presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.
Al suo arrivo a Palazzo San Giorgio per il primo incontro ufficiale del suo programma di visita del premier Draghi a Genova, il presidente dell'Autorità Portuale ha iniziato a spiegare la posizione in Italia e in Europa del porto di Genova e Savona: "Voglio semplificare cos'è il porto di Genova e Savona ma soprattutto l'importanza di questo nodo portuale. È il porto che ha il 33% del traffico container passa proprio di qui, è il primo porto italiano e il sesto in tutta Europa, abbiamo anche il secondo porto crociere in tutta Italia. Il nostro contributo al Pil italiano è di 10 miliardi."
"Questo è il mercato geografico di riferimento di oggi: i porti italiani sono tendenzialmente regionali, ma nel Porto di Genova passa il 70% del traffico extra Ue della Lombardia e circa l'80% di quello del Piemonte, ma non solo il traffico di queste due regioni che sono relativamente vicine, ma anche quello del Triveneto, con una percentuale che supera il 20%. Il porto di Genova e Savona è anche un porto internazionale: tutte le principali compagnie di shipping e fondi d'investimento hanno in questo porto un loro presidio e sono in questa sala oggi. Accanto alle realtà internazionali abbiamo le più importanti nazionali, genovesi, che da oltre a 100 anni fanno lavorano al porto di Genova."
"La pandemia ha portato una vera e propria distruzione anche per il porto, sentiamo ancora oggi le conseguenze di questo periodo - continua Signorini -. Nel 2021 sul 2019 continuiamo a perdere il 5% di tonnellate globali."
L'importanza del porto di Genova in relazione agli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Lo aveva spiegato anche prima dell'atterraggio del premier all'aeroporto Cristoforo Colombo di Sestri Ponente il presidente Signorini, spiegando che "quello che a Genova diciamo, tendiamo a realizzarlo, e questo credo che sia molto importante per Draghi. Genova si sta candidando seriamente. La diga, l'ampliamento dei cantieri navali, tutta l'accessibilità stradale e ferroviaria ma anche l'ampliamento dell'aeroporto. Queste sono le opere più importanti". Tutti progetti che cambieranno il volto del porto di Genova, elencati partendo proprio dalla diga, da Paolo Emilio Signorini a Palazzo San Giorgio: il ribaltamento a mare di Fincantieri, il Water front di Levante, l'Hennebique, i lavori ferroviari e stradali e la copertura delle riparazioni navali
"Semplificare le procedure, le riforme del Pnrr sono un tema molto più delicato che quello che potrebbero apparire - ha continuato il presidente dell'Autorità Portuale -. Il nostro porto ha anticipato alcune delle riforme che il premier draghi ha fatto mettere al governo, come quella sulla concorrenza. E proprio per questo crediamo, dalle nostre performance, di meritare questa scommessa del governo, crediamo di meritarla per quello che abbiamo fatto fino ad adesso, come rispettare i target di aggiudicazione è un fattore di credibilità e di serietà."
Le ultime considerazioni della presentazione slide di Signorini spiegano la posizione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale rispetto ai grandi porti europei, rilanciando la richiesta del cambiamento di status giuridico dell'Adsp: "Le stazioni appaltanti devono però lavorare meglio. Noi come autorità portuale facciamo fatica perchè non abbiamo le risorse dal punto di vista legale, umano, giuridico, ingegneristico e finanziario per proteggerci nel dialogo con le imprese, ci dobbiamo attrezzare. Io continuo a credere che la natura giuridica dell'Autorità Portuale in Italia sia incompatibile con la sfida del Pnrr: noi siamo un ente pubblico, non economico. Se lei guarda ai porti di Rotterdam, Amburgo, Anversa: loro sono delle entità "corporate", soggetti pensati per lavorare in modo imprenditoriale mentre noi siamo pensati per un lavoro più tradizionale e gestionale, che però ormai non esiste più: è imprenditoriale. Abbiamo fiducia in lei."
IL COMMENTO
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