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La ricetta suggerita si basa su alcuni precisi punti: puntare sul partenariato pubblico-privato costituito dai civ, favorire il riuso delle strutture sfitte e promuovere l'abitabilità dei centri storici
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di Andrea Popolano

GENOVA - La ricetta suggerita si basa su alcuni precisi punti: puntare sul partenariato pubblico-privato costituito dai civ, favorire il riuso delle strutture sfitte e promuovere l'abitabilità dei centri storici. L'obiettivo primario è rilanciare le piccole e attività commerciali che costituiscono il tessuto sociale cittadino. Alla Camera di Commercio di Genova è stato fatto il punto della situazione (leggi qui). Negli ultimi anni la crescita delle strutture turistiche ha 'mangiato' il centro storico togliendo spazio alle abitazioni (leggi qui). A questo si aggiunge poi la questione legata alla media e grande distribuzione. E poi il mercato online che ha contribuito a togliere spazio alle attività.

Ma il dato che è emerso a Genova rimanda alla capacità di reggere, meglio che in altre grandi città, soprattutto nelle zone più periferiche come ha spiegato Luca Tamini, professore associato di Urbanistica al Politecnico di Milano: "Rientra in una di quelle classiche situazioni contro-inutuitive. Si pensa che gli ambiti più esterni e periferici siano quelli hanno sofferto di più, in realtà soprattutto dopo il covid abbiamo visto che hanno tenuto meglio. Parliamo di quelle realtà di prossimità commerciale".

Un ruolo centrale è quello svolto dai civ (Consorzio tra piccole e medie imprese del commercio, dei servizi, dell'artigianato e della piccola industria) che permettono di studiare e portare avanti iniziative di diverso genere capaci di attirare l'utente. A livello regionale circa 400 mila euro sono destinati al sostegno e alla valorizzazione dei civ. A Genova sono oltre 60 quelli presenti da levante a ponente della città, aree interne incluse. 

Secondo i dati della Camera di Commercio di Genova nel 2023 sono scese sotto le 4mila unità le imprese di commercio al dettaglio nelle zone fuori dal centro storico, calo di circa un centinaio rispetto al 2022 e di oltre 400 rispetto al 2019, periodo pre-Covid. Diminuzione che interessa anche il centro storico genovese dove dai 1386 negozi esistenti si è passato a 1322 rimasti: nel 2019 erano oltre 1500. Nell'area metropolitana di Genova a fine 2023 le attività di commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli erano 19.420 con un calo in un anno di -589 realtà. Stabili intorno alle 2.200 le attività artigiane. Calano invece di oltre 200 unità le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, a Genova e provincia sono 6.384.

 

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