Attualità

"La situazione in città è migliorata rispetto al 2022" spiega l'assessore alle Politiche sociali del Comune Lorenza Rosso
3 minuti e 7 secondi di lettura

GENOVA - L'immigrazione non dev'essere un tabù e l'unico modo per non farlo diventare tale è quello di parlare e di affrontare l'argomento, anche attraverso incontri appositi. E allora si è riunito, periodicamente, il tavolo interistituzionale sui minori stranieri non accompagnati, istituito dal comune di Genova alla presenze degli assessori alle Politiche sociali e alla Sicurezza Lorenza Rosso e Sergio Gambino. Presenti Prefettura, Questura, carabinieri ed enti del terzo settore che si occupano e gestiscono le comunità dove vengono accolti i ragazzi. La situazione, sottolineano da Palazzo Tursi, è migliorata rispetto al luglio 2022, regolarizzandosi grazie anche alla nascita di nuove strutture.

"Le strutture e gli enti del terzo settore hanno migliorato la vita di questi giovani all'interno della comunità con attività pomeridiane, sostenute dal comune, grazie anche ad accordi con le associazioni sportive - spiega a Primocanale l'assessore alle Politiche sociali del comune di Genova Lorenza Rosso -. Ci si batte quotidianamente per avere dei mediatori culturali e per far imparare in fretta la lingua, che permette l'introduzione nelle scuole e successivamente nel mondo lavorativo". Nel frattempo è pronto a partire, con l'inaugurazione che avverrà il prossimo 30 settembre, il nuovo ambulatorio integrato a Villa Bombrini. È stato così raggiunto l'accordo con Asl 3 e Anci regionale, attraverso l'ausilio del comune di Genova.

"Sarà un ambulatorio di screening dedicato esclusivamente ai minori stranieri non accompagnati, rientra in quel modello Genova con nuove prospettive che unisce interazione e cura, vedrà insieme la parte sociale e quella parte sanitaria - racconta Lorenza Rosso -. Questi ragazzi arrivano spesso con problematiche psichiatriche e dipendenze importanti e non possono essere automaticamente inseriti nelle comunità socioeducative perché farebbero saltare il banco, mentre è giusto che ci vadano quei minori che hanno le condizioni, minori come i nostri che hanno bisogno di inclusione per un percorso nella nostra città".

Come si sviluppa questo ambulatorio? Cosa succede all'interno?
Si tratta di un percorso di integrazione reale a seconda delle loro esigenze perché i minori ne hanno di differenti rispetto alle prese in carico dal servizio sanitario nazionale. È un primo intervento dove troveremo equipe multidisciplinari sanitarie e sociali che lavoreranno insieme, questo il percorso che vediamo come il futuro dell'integrazione di questi ragazzi. Lavoro che arriva sui tavoli, insieme ad Alisa, Regione, Asl 3, Anci, dove si lavora prima tra tecnici per poi portare all'apertura di questi ambulatori. Vogliamo un processo vero di inclusione.

Aprirete altri ambulatori integrati?
Sì certo, vedremo i numeri e come funzionerà ma se ne aprirà anche un secondo, dobbiamo vedere come funziona e in che modo, per incentivare un vero percorso di inclusione, perché questi ragazzi diventeranno una risorsa se ben indirizzati all'inizio.

Assessore, qual è la situazione rispetto alla presenza dei minori stranieri non accompagnati? Siamo in emergenza o la situazione è in via di miglioramento? Ultima ma solo in ordine di tempo la tensione a San Desiderio.
"Direi che in questo anno ci siamo trovati di fronte a una situazione costante di arrivi e dismissioni per la maggiore età, con uno spostamento di minori che permette di controllare di più il numero dei ragazzi sul territorio. Ovviamente io parlo di quelli che emergono, perché quando arrivano le navi ong non sono gestite dal Comune ma dalle Prefetture e dal Governo, e di quella parte di migranti non abbiamo una conoscenza reale, nemmeno sugli spostamenti è così puntuale, come invece l'abbiamo sui nostri minori. A San Desiderio sono stati chiusi i due setting emergenziali, le altre strutture hanno riassorbito più di 50 ragazzi, lavoriamo con cittadini e comitati anche perché sul territorio ci vogliono ricambi e spostamenti, quando ci si accorge che i percorsi non sono seguiti correttamente si interviene come è successo a San Desiderio, d'accordo con gli enti del terzo settore. Se tutto si porta avanti insieme, il risultato poi arriva.

 

ARTICOLI CORRELATI

Giovedì 01 Agosto 2024

Minori stranieri non accompagnati a Genova, Tursi lavora per strutture ad hoc

Sia per molti minorenni non accompagnati che che evidenziano particolari complessità sociosanitarie e sociali, sia per quelli che delinquono per cui non è possibile con l'arresto
Sabato 13 Luglio 2024

Centro minori stranieri, rabbia San Desiderio: "Va chiuso!"

A due giorni dagli scontri e la manifestazione degli abitanti interviene l'assessore ai servizi Sociali Rosso: "Entro settembre chiuderemo la struttura, ma la stragrande maggioranza dei ragazzi si sta integrando, sono solo ragazzi, vanno aiutati"
Giovedì 21 Dicembre 2023

Genova, tre minori stranieri denunciati per spaccio

Nell’ambito dell’operazione di controllo a contrasto dello spaccio stupefacenti tra piazza della Vittoria, viale Caviglia, via Canevari e Borgo Incrociati, ieri sera, gli agenti della polizia locale hanno fermato i due, giovanissimi di nazionalità tunisina