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GENOVA - Lunedì 4 novembre la Comunità di Sant'Egidio, insieme alla Comunità Ebraica di Genova e al Centro Culturale Primo Levi, promuovono anche quest’anno la Marcia della Memoria in ricordo della deportazione degli ebrei genovesi. La marcia avrà inizio alle ore 17.45 di lunedì 4 novembre, con partenza da Largo Eros Lanfranco per giungere in Sinagoga (via G.Bertora, 6)

Alla giornata in memoria interverranno in Sinagoga: Raffaella Petraroli Luzzati, presidente Comunità ebraica di Genova; Giuseppe Momigliano, Rabbino Capo Comunità ebraica di Genova; Andrea Chiappori, responsabile Sant’Egidio in Liguria e Filippo Biolè, presidente Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti sezione di Genova.

Sono trascorsi 81 anni da quei tragici eventi che hanno segnato la storia. Era il 3 novembre del 1943 quando scattò la retata della sinagoga di Genova. Attirati con uno stratagemma al Tempio, diversi ebrei genovesi furono arrestati dalle SS e quindi portati a Marassi. Alcuni però si salvano, grazie all’allarme di una donna che, accortasi della trappola, facendo cenni dalla finestra al principio della via, riuscì ad avvisare i malcapitati di quanto stava succedendo. Nei giorni successivi gli arresti riguardano varie abitazioni di ebrei genovesi e coinvolgono anche le Riviere. Furono oltre cinquanta gli ebrei catturati nei primi giorni di novembre in Liguria. Il seguente primo dicembre vengono inviati a Milano, e da lì in treno ad Auschwitz.

Di quel primo gruppo si salva solo Giuseppe Di Porto, ebreo romano che aveva cercato scampo a Genova, ma che in città fu catturato dai tedeschi. Complessivamente furono 261 gli ebrei genovesi deportati (più del 20% degli iscritti alla Comunità), alcuni catturati in città, altri mentre cercavano di raggiungere luoghi sicuri, come la Svizzera. Tornarono solo in venti.