Una seduta solenne del consiglio regionale per ricordare lo sterminio del popolo ebraico e le persecuzioni nei lager nazisti avvenuto durante la seconda Guerra Mondiale. Nell’aula del Consiglio regionale Sandro Pertini a Genova si è svolta la seduta solenne dedicata al Giorno della Memoria. L’orazione ufficiale è stata tenuta da Chiara Dogliotti, storica dell’Ilsrec (Istituto ligure per la Storia della Resistenza e dell'età contemporanea). L’assemblea ricorda tutti coloro che, durante il secondo conflitto mondiale, furono perseguitati sulla base di discriminazioni di origine razziale, religiosa e politica.
La Regione: "Ricordare per evitare che accada nuovamente"
La seduta è stata aperta da Stefano Balleari, presidente dell’assemblea legislativa. "Noi dobbiamo portare avanti la memoria di quello che è accaduto in modo che non accada nuovamente, è stato il punto più basso vissuto dal nostro Paese. Dal 2023 abbiamo visto una escalation di antisemitismo, queste ricordi possono sensibilizzare e aiutare per il futuro". E su Fratelli d'Italia di cui fa parte Balleari dice: "Proprio attraverso la presidente del Consiglio è arrivata una condanna senza se e senza ma di quello che sono state le leggi razziali".
Il aula il ricordo di Liana Millu, giornalista e insegnante che a causa delle Leggi Razziali perse il lavoro
Dogliotti, ricercatrice presso l’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, ha ricordato la figura di Liana Millu, giornalista pisana e insegnante in una scuola elementare di Livorno, a seguito delle Leggi Razziali del 1938 perde entrambi i posti di lavoro. Cade in una condizione di precarietà che, nel giugno del 1940 la porta a trasferirsi a Genova. È qui che, dopo l'8 settembre 1943, Liana diventa un membro attivo della Resistenza. Entrata nell'Organizzazione "Otto", l'insegnante ha il delicato compito di comunicare informazioni e codici operativi, soprattutto facendo la spola tra la Val D’Aveto e il Veneto. Il suo impegno è bloccato nel marzo del 1944, quando, a Venezia, viene arrestata e deportata ad Auschwitz. Liana Millu arriva a definire le vessazioni nei lager “in qualche modo meno crudeli di quelle stabilite dalle Leggi Razziali, perché i nemici erano lì evidenti e si comportavano da tali, non erano ‘fratelli’ pronti a pugnalarti alle spalle”. Durante la prigionia, viene inizialmente contaminata dal clima di paura e violenza, fino a rendersi protagonista di scontri con altre prigioniere. Dopo un’attenta riflessione, Liana riesce a far prevalere la ragione all’istinto e decide di ‘restare umana’. Riesce a sopravvivere e a tornare in Italia, ma la drammatica esperienza segna la sua esistenza. Autrice di memorie, romanzi e racconti, tra cui “Il fumo di Birkenau” del 1947, Liana Millu muore a Genova, il 6 febbraio del 2005. Dopo le relazioni la premiazione degli studenti di scuola media superiore vincitori della 17 esima edizione del concorso regionale “27 gennaio: Giorno della Memoria”, organizzato dal Consiglio regionale.
La deportazione degli ebrei da Genova
Era il 3 novembre del 1943 quando scattò la retata della sinagoga di Genova. Attirati con uno stratagemma al Tempio, diversi ebrei genovesi furono arrestati dalle SS e quindi portati a Marassi. Alcuni però si salvano, grazie all’allarme di una donna che, accortasi della trappola, facendo cenni dalla finestra al principio della via, riuscì ad avvisare i malcapitati di quanto stava succedendo. Nei giorni successivi gli arresti riguardano varie abitazioni di ebrei genovesi e coinvolgono anche le Riviere. Furono oltre cinquanta gli ebrei catturati nei primi giorni di novembre in Liguria. Il seguente primo dicembre vengono inviati a Milano, e da lì in treno ad Auschwitz. Di quel primo gruppo si salva solo Giuseppe Di Porto, ebreo romano che aveva cercato scampo a Genova, ma che in città fu catturato dai tedeschi. Complessivamente furono 261 gli ebrei genovesi deportati (più del 20% degli iscritti alla Comunità), alcuni catturati in città, altri mentre cercavano di raggiungere luoghi sicuri, come la Svizzera. Tornarono solo in venti.
Il calendario delle iniziative per il 'Giorno della Memoria'
Fino a sabato 1° marzo si terranno presentazioni di libri, incontri, conferenze, concerti, cerimonie di posa di pietre d'inciampo, proiezioni di film e documentari, performance teatrali, letture pubbliche e mostre, con un unico filo conduttore: non dimenticare gli orrori della Shoah e costruire una cultura collettiva della memoria di ciò che è stato e che non dovrà mai più ripetersi.
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IL COMMENTO
Aspettando da 123 anni l'opera che non si riesce a fare
Qualcuno salvi la Liguria che si muove