
I semafori comprati e installati durante l'esperimento Ztl iniziato nel 2023 e concluso nel 2025 nel centro di Genova non andranno buttati ma riutilizzati. Lo ha spiegato l'assessore Sergio Gambino durante il consiglio comunale, rispondendo all'interrogazione del consigliere della Lista Rosso Verde Filippo Bruzzone che ha chiesto a quanto ammontassero i costi complessivi per la predisposizione della ztl e per la sua successiva rimozione.
Quello al progetto della Ztl di Fontante Marose era stato un arrivederci
La pedonalizzazione in altre aree della città ha portato i suoi benefici, da via San Lorenzo a via San Vincenzo, ma nel quadrilatero di Fontane Marose, via XXV Aprile e via Roma non sembra aver funzionato, così a febbraio era arrivata la decisione di stoppare il progetto che comunque era entrato in funzione nei weekend con segnaletica orizzontale, nuovi semafori e pannelli luminosi. "Non è un addio ma un arrivederci" aveva detto Gambino. "La visione resta quella incentivare il trasporto pubblico locale e liberare dalle auto il centro - aveva aggiunto -, creando opportune condizioni che arriveranno dall’attivazione di nuove infrastrutture, dalla realizzazione di parcheggi di cintura, su cui siamo già impegnati a partire da Ponte Parodi, e di una più ampia diffusione di kiss&buy, che stanno già funzionando bene".
I costi sono legati ai nuovi semafori
"Gli operatori hanno manifestato malcontento a questa sperimentazione - ha detto l'assessore - e quindi, in accordo con loro, abbiamo concordato azioni per ovviare ad alcuni problemi insorti. Dopo la sperimentazione, abbiamo sospeso per permettere i nuovi lavori infrastrutturali, che daranno un senso maggiore alla ZtL, come la metro in Piazza Corvetto e nuovi parcheggi. Quindi abbiamo ascoltato tutto il territorio, abbiamo preso delle decisioni e siamo tornati indietro quando avevamo capito che le decisioni prese presentavano più svantaggi che vantaggi". "Riguardo ai costi, sono legati alle infrastrutture semaforiche, che però verranno riutilizzate in altre ztl o per sostituire semafori rotti e poi si contano le ore di lavoro effettuate dai lavoratori Aster, che non considero inutili, bensì essenziali perché sono servite a farci capire quali fossero i problemi di quella sperimentazione".
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IL COMMENTO
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