GENOVA-Continua la solidarietà e l'accoglienza dei profughi ucraini arrivati a Genova per scappare dai bombardamenti russi. Davanti alla chiesa di Santo Stefano, dove la comunità ucraina di Genova si riunisce, la Caritas continua a lavorare per aiutare chi scappa dalla guerra.
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"Il cappellano della comunità ci ha chiesto aiuto ci ha chiesto di affiancarli perchè in piena emergenza non ce l'avrebbero fatta da soli - spiega Monica Boccardo, di Caritas diocesana di Genova -. Come Caritas li abbiamo affiancati per quanto riguarda l'accoglienza delle famiglie, le incontriamo, con la collaborazione di Asl aiutiamo chi arriva a livello sanitario, a compilare i documenti ma soprattutto chi non ha un posto dove stare. Per ora abbiamo incontrato oltre 700 persone, oltre 300 famiglie, la maggior parte sono donne e bambini e anche una quarantina di uomini. Sono tanti gli aiuti che arrivano dai genovesi e facciamo in modo che arrivino in Ucraina ma anche ai cittadini già sul territorio".
Tantissime le donazioni dei liguri arrivate partite da tutta la Liguria e arrivate a Ternopil, ma don Andrea Parodi, direttore di Caritas Genova e vicario episcopale alla carità, ha voluto sottolineare ai microfoni di Primocanale l'importanza di un determinato tipo di accoglienza, completamente volontario e che dall'inizio della guerra ha aiutato tantissime persone: "Poi voglio ringraziare gli anziani genovesi, loro sono la prima porta aperta verso molti profughi, magari parenti della badante che lavora per loro o di conoscenti, li voglio davvero ringraziare. Loro sono il primo gesto di accoglienza".
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