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Ci sono ancora due ostacoli alla ripresa: il caro bollette e le code in autostrada
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di T.O.

GENOVA - "Ho fatto il giro di tanti dei nostri, c'è voglia di ripresa e si inizia a vedere in alcuni campi". Paolo Odone, presidente Ascom Confcommercio Genova, fotografa la situazione alla fine dell'emergenza Covid, che può dare un nuovo slancio al commercio: "Un commerciante che tiene dati molto precisi ha detto che in particolare va forte la moda femminile - racconta - c'è stata una forte ripresa negli acquisti, i maschi invece sono più lenti". È il segno che riprendono gli eventi, che si può tornare a fare cose in pubblico e non da remoto? "Sì - afferma - c'è una gran voglia di scatenarsi, siamo stati troppo chiusi e abbiamo avuto pochi contatti. Il computer non ha potuto sostituire la bellezza dei rapporti personali. È brutto andare nei negozi e non vedere la faccia del rivenditore".

Ci sono però due grossi freni alla ripartenza: "Il caro bollette rallenta soprattutto le imprese - spiega Odone - mentre il traffico nelle nostre autostrade, che fanno schifo, è un disincentivo al turismo nella nostra regione. Nei ristoranti ci sono i liguri ma mancano i milanesi, tanti vorranno andare in località più facilmente raggiungibili. Siamo in una situazione pesante. Ma noi liguri ci sappiamo riprendere da tutto".

La pandemia ha creato molti cambiamenti nel mondo del commercio: "Abbiamo visto nascere tante aziende di giovani, start up innovative che hanno saputo cogliere i  cambiamenti della nostra società, stimolate dall'aumento degli acquisti online dove però Amazon la fa ancora da padrone. Durante la pandemia il commercio elettronico è aumentato del 600%, ora è in discesa ma stanno ancora lavorando molto. Il mondo è cambiato, c'è una grande occasione. È il momento di cambiare anche noi, bisogna adattarsi".

Poi conclude con un messaggio al Governo: "Bisogna fare in modo di far rientrare il pericolo del caro bollette. Bisogna fare in modo che ci siano i ristori, serve una mentalità diversa, il mondo è cambiato e le compagnie che vendono energia non devono speculare".

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