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L'appuntamento è arrivato alla decima edizione
2 minuti e 42 secondi di lettura
di Eva Perasso

Per il decimo anno di fila oggi, 3 febbraio, si festeggia la giornata dei calzini spaiati. Un classico di tutte le case degli italiani: coppie di calze che si scoppiano, per non trovarsi mai più. E dove quei calzini persi vadano a finire, non è dato sapere.

Per questo - un po' per gioco e un po' per fare una attività di sensibilizzazione - dieci anni fa esatti, nel 2013, è nato sui social il "movimento" dei calzini rimasti soli. I calzini spaiati, con pagina Facebook dedicata e un hashtag molto popolare su tutti i social network (#calzinispaiati2023), sono protagonisti per ricordare a tutti, grandi e piccini, il tema della diversità, dell'inclusione e combattere chi queste diversità le vorrebbe bullizzare.

La maternità dell'idea sarebbe di una maestra friulana, Sabrina Flapp, insegnante della scuola primaria di Aquileia in provincia di Udine. La maestra invitò i suoi studenti a indossare calzini spaiati per portare in classe una riflessione sull'autismo e sulla diversità. L'idea alla maestra è arrivata prendendo ispirazione da Pippi Calzelunghe, simbolo tv per tante generazioni del coraggio dell'essere diversi.

Per questo nella giornata del calzino smarrito le attività sono spesso rivolte ai bambini e alle bambine che frequentano asilo e scuola elementare e media, per ricordare insieme quanto vada combattuto il bullismo e quanto essere diversi - magari anche in solitudine, come un calzino che non trova il suo compagno - sia un valore, una ricchezza, e non certo qualcosa di cui vergognarsi o per cui essere puniti. 

Nelle scuole si organizzano eventi, si preparano cartelloni, si recitano filastrocche mentre ovunque oggi si indossano calzini diversi e il gioco è quello di fotografarsi e postare sui social la propria scelta bizzarra. I calzini rimasti soli nemmeno a dirli sono diventati ispirazione della musica e della cultura: "Dove vanno a finire i calzini -Quando perdono i loro vicini?" canta Vinicio Capossela. E la risposta a questa domanda, divenuta pena d'amore, è questa: "Nel paradiso dei calzini - Si ritrovano uniti e vicini - Non c'è pena se non sei con me".  

E dunque la giornata mondiale dei calzini spaiati è arrivata alla sua decima edizione: ogni anno la data cade ufficialmente nel primo venerdì del mese di febbraio. Mese di calze pesanti, in cui spesso sembrano venir inghiottite dalla lavatrice. Per questo, tra profano e scienza, qualcuno ha anche provato a creare la formula perfetta del calzino perso, il "Loss Socks index", che calcola il rischio di perdita del calzino in lavatrice. La formula sarebbe questa:

Indice di perdita del calzino = (B + C)-(P x A), ovvero B è il Bucato (quanto è grande? quante persone vivono insieme?), C è la complessità di lavaggio dato dal numero di lavaggi diversi per numero di calzini lavati a settimana, P è la positività nei confronti del lavaggio e A il grado di attenzione nel caricare la lavatrice. Se l'indice è alto, correremo un rischio maggiore di perdere i nostri calzini. I ricercatori, ça va sans dire, hanno elencato anche altri motivi per cui i poveri calzini restano soli: li perdiamo dietro ai caloriferi dopo averli poggiati per asciugarli, sotto i mobili e così via.

Precisi o smarritori seriali di calzini, oggi l'occasione è ottima per una riflessione, seppur partendo da un evento leggero. Perfetta per sublimare la solitudine del calzino, con un sorriso e un messaggio positivo.