Io me la ricordo ancora la mia esperienza a Orientamenti: non si chiamava ovviamente così, visto vi sono transitato all'alba della seconda Repubblica, era una cosa piccolina e un po' provinciale (come me, del resto) ma ebbi già al tempo l'impressione che quel confronto con il mondo del lavoro e dell'Università fosse importante.
All'epoca sognavo poco, erano anni un po' difficili, e pensavo al lavoro soprattutto nel suo lato economico: si, la dirò tutta, mi preoccupavo soprattutto dello stipendio. Ed è per questo che ricordo con chiarezza che una delle professioni che avrebbero garantito il salario migliore tra quelle presentate in quei giorni era quella del tornitore. Non mi sono mai messo al tornio né saprei spiegare con chiarezza cosa sia, ma quella cosa che i tornitori erano ricchi m'è rimasta impressa. Ricordo anche le divise del Vice Questore, del comandante dei Carabinieri, dell'Ammiraglio della Marina, che ci tentavano con le loro storie di avventura e pericolo.
Sono le stesse sensazioni, immagino, che stanno provando i ragazzi che da oggi a venerdì parteciperanno all'edizione 2023 di Orientamenti: sensazioni moltiplicate per cento, rispetto alle mie, vista l'ampiezza dell'esposizione (alla mia epoca tutto si era svolto nell'auditorium della scuola) e la quantità di testimonial, ospiti, input. Qualunque carriera gli studenti abbiano in mente la trovano ai Magazzini del Cotone di Genova e se non l'hanno in mente possono imbattersi in un'idea, una suggestione.
I giovani sono tanti, colorati e vispi. Li ho seguiti stamattina, mentre dal palco conversavo con Urbano Cairo, editore del Corsera, di La 7 e presidente del Torino: hanno ascoltato con attenzione, applaudito con garbo, fatto le domande giuste. E' una generazione non facile, questa: nel mondo che si trasforma si fa presto a perdere i paletti che ti tengono eretto ma loro sembrano già averci fatto il callo. Non saprei come spiegarlo ma sono assolutamente certo che io fossi molto ma molto più indietro rispetto ai ragazzi d'oggi. Sarà un limite mio ma se ripenso al me stesso diciottenne si disvela un ragazzone senza grandi obiettivi, predisposto al vivere alla giornata. Cosa farò da grande? Boh.
L'attuale generazione è diversa, più pronta: i ragazzi d'oggi hanno forse, ma il condizionale è d'obbligo, meno spirito di sacrificio, cercano fin dall'inizio di coniugare lavoro e vita personale. Ma non è detto che questo sia sempre vero e soprattutto non sono sicuro che sia in definitiva un male. Ma soprattutto hanno le idee chiare: sanno cosa vogliono e sono motivati.
Del resto che i giovani siano bravi lo so dal mio lavoro: da direttore di Primocanale ne ho conosciuti tanti e spero di poter contribuire almeno un po' alla loro crescita, mi basterebbe tanto quanto loro contribuiscono ai nostri ottimi risultati. Ed è anche per questo che in azienda abbiamo sposato con entusiasmo la prospettiva di ospitare una pattuglia di giovani delle scuole per costituire, nell'ambito di Orientamenti, una redazione young: aspiranti giornalisti, video maker, montatori, grafici. Sono tante le figure professionali che gravitano nel nostro ambiente e chissà che qualcuno di questi ragazzi non possa trovare proprio qui da noi la propria strada. Non sarebbe un inedito.
Allora in bocca al lupo, ragazzi: spero riusciate a esaudire i vostri desideri. Vi do un consiglio: da ragazzino sognavo di fare il giornalista, di parlare alla radio e alla tv. Quando sono entrato nella vita adulta ho considerato questa mia ambizione come una velleità, ritenevo che fosse impossibile, e mi sono cercato un lavoro normale. Noioso, facile, pagato il giusto. Ma la vita è stata benevola, o almeno così credo, e ha fatto in modo che la passione sopita riemergesse presto, mi spingesse verso mete inattese. Oggi dirigo la più importante redazione televisiva della Liguria ma per arrivarci ho dovuto fare il giro del mondo.
Non commettete il mio stesso errore. Siete bravi, avete una passione, sognate una carriera? Fatelo! Non fatevi dire che è impossibile e soprattutto non ditelo a voi stessi. Volere è potere. Andate diritti, battete il vostro ferro, non abbiate paura. La vita è vostra, fatene una grande cosa.
IL COMMENTO
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