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di Matteo Cantile

Sono contrario ai limiti di velocità a 30 kmh. O meglio, sono contrario al dibattito al tortellino, quello che è partito da Bologna e ha investito con la solita vuota retorica un po' tutto il Belpaese.

Premessa: il rapporto degli italiani con i limiti di velocità in generale e con gli autovelox in particolare è decisamente problematico e, lo dico con franchezza, la colpa di quest'astio non è sempre degli automobilisti. E' oggettivamente vero che le nostre strade sono tappezzate di limiti cervellotici, tipo i classici 50 kmh su strade extraurbane che diventano urbane per la sola presenza di mezza casa (limite che nessuno rispetta per poi snocciolare il rosario quando tra la posta spunta una raccomandata...).
Ed è anche vero che l'Italia è strapiena di velox-canaglia, nascosti dietro un albero, in corrispondenza di quei centro metri in cui il limite magicamente passa da 70 a 50 per poi tornare a 70: là, proprio nel mezzo, c'è la malefica macchinetta mangia soldi. Una vergogna di cui ogni amministratore deve sentire il peso. Perché certo si può dire che gli automobilisti italiani siano indisciplinati, aggressivi e distratti, ma non che siano stupidi.

In questa minestra si inserisce il dibattito sui 30 all'ora. Credo che la mia automobile non sia nemmeno in grado di tenere quella velocità, a meno che io non faccia un buco nel pavimento e mi metta a spingere coi piedi. E' un costrizione assurda che potrebbe andar bene solo sulle strade col pavé dei centri storici ma mai e poi mai sulle vie urbane genericamente intese. Tanto per essere chiari: il limite a 30 kmh equivale all'intimazione “procedere a passo d'uomo” e va benissimo in quegli scorci di città che sono più pedonali che carrabili. Altrove diventa un'assurdità che aggiunge problemi senza risolverne.

Molto più serio, in materia di sicurezza stradale e prevenzione degli incidenti, agire su altri fattori. In primis la conformazione delle strade, l'illuminazione, la segnaletica: tutti aspetti di cui devono occuparsi le amministrazioni. Caro Comune, non chiederti cosa un automobilista possa fare per te, chiediti cosa puoi fare tu per lui.

E poi, naturalmente, c'è il rispetto del codice, quello che già esiste senza inventarsi stravaganze: i 50 kmh sono un limite ragionevole e sufficientemente sicuro, fate in modo che le persone lo rispettino.

Ultima cosa, ancora sui velox. Gran Bretagna, qualunque strada, qualunque città, esterno giorno. Sono seduto al volante della mia auto a noleggio sul lato sbagliato della strada. Cartello: “Speed camera”. Devo rallentare. Altro cartello: “Speed camera”. Quant'è il limite? Ancora il cartello: “Speed camera”. Ok rallento. E poi di nuovo: speed camera, speed camera, speed camera. Infine una lunga scala tachimetrica dipinta di bianco sull'asfalto e, in alto, uno scatolone rifrangente giallo fluo. Con un concerto così prendere la multa è praticamente impossibile, rispettare il limite, invece, è quasi certo.

Re Carlo, evidentemente, fa poca cassa con le multe e preferisce che le sue strade siano sicure. Facciamolo anche noi.