Abbiamo chiesto a un qualificato gruppo di storici e esperti di raccontarci come poteva essere una giornata Genova nel Medioevo. Ci hanno risposto.
Lo hanno fatto in un luogo straordinario, il convento dei custodi della Cattedrale, cioè l’attuale Museo Diocesano. Un racconto che ha lo scopo di seminare tracce di un lunghissimo periodo storico e, speriamo, suscitare nei telespettatori, la voglia e la curiosità di andare a cercare e percorrere queste tracce. Così è nato il documentario “Un giorno a Genova nel Medioevo” che ho scritto insieme a Silvia Isola, realizzato da Primocanale Production per il Comune di Genova, con la regia di Edoardo Rossi, che sarà trasmesso da lunedì sera dopo essere stato presentato in una diretta alle 21 dai nuovissimi studi di Primocanale.
Ho detto documentario, ma è un termine inesatto. Dovremmo parlare di….docu-dibattito? Infatti, invece di radunare gli esperti in un luogo collaudato, studio, salone, teatro, tutti seduti magari dietro a un lungo tavolo con bottiglie di plastica e bicchieri di carta in pila , li abbiamo “disseminati” in un luogo magico e medievale: un convento-museo. Ognuno in una scena diversa, con affreschi come quinte, ritratti colorati, paesaggi storici, oppure tra le colonne di un chiostro rasserenante. Da qui hanno risposto alle nostre domande ricostruendo appunto “una normale giornata medioevale”. Come era la città, l’intreccio dei vicoli, i quartieri dei lanaioli e i mercati, i palazzi del potere politico, il porto che cambiava completamente aspetto da spiaggia a porto vero con i moli e le galee, le magnifiche chiese.
Mentre Silvia Isola fuori, nelle strade, tra i caruggi, girava con altri ospiti qualificatissimi alla ricerca delle testimonianze medievali, scoprendo una città di torri, oltre ottanta erano! e logge ormai coperte e nascoste in moltissime facciate di palazzi del centro storico.
Dunque ecco due produzioni, una “dentro il Medioevo”, l’altra fuori, ma complementari. Lo abbiamo chiamato “dibattito destrutturato”. Curioso e speriamo ritmato per un evento come questo dal contenuto indubbiamente “importante”, ma forse utilizzabile anche in altre occasioni tutte da inventare.
Come sempre dobbiamo ringraziare gli amici docenti, giornalisti, critici, che da anni di accompagnano con il loro sapere nei nostri viaggi culturali cominciati con “Terza” nel 2019, da Antonio Musarra, storico, che è il curatore scientifico della bella iniziativa comunale sul Medioevo, a Giacomo Montanari storico dell’arte moderna in Unige, da Francesco De Nicola professore emerito di Letteratura italiana nella nostra Università, a Francesco Mosetti Casaretto docente di Letteratura latina medievale a Torino, da Pierangelo Campodonico direttore del Museo del Mare, a Paola Martini conservatrice del Diocesano, da Giulio Sommariva direttore del Museo dell’Accademia, al critico musicale e scrittore Roberto Iovino, a Roberto Panizza storico della cucina.
A inventare, creare, realizzare ci pensa la “seconda anima” di Primocanale, che viaggia parallela alla prima, quella storica nata nel 1982, quella delle news a getto continuo e soprattutto di un servizio pubblico vero che ha una originalità unica: le “dirette”. Laddove i giornalisti e le telecamere di Primocanale ci sono sempre, a tutte le ore, nei momenti felici e nelle tragedie, dalle feste del Cinquecentenario nel ’92 ai drammatici giorni del G8, dalle mutazioni della città nel 2004, all’ immane tragedia del Morandi. Sempre, subito e unici per ore e ore di diretta, portando i telespettatori sul posto con l’unico movimento di una pressione sul telecomando.
La seconda anima da oggi è quella di “Primocanale Production”, per la realizzazione di documentari, docufilm, speciali, tecnologicamente avanzatissimi per essere utilizzabili su tutte le piattaforme nazionali e internazionali, con l’obiettivo di portare oltre i nostri confini immagini, eventi, cronaca e cultura del territorio. E questa nuova anima proiettata nel futuro è stata affidata a un gruppo di giovani coordinati da Edoardo Rossi. Chiamiamoli con nomi e cognomi, se lo meritano: Patrick O’ Connor, Tomaso Licalzi, Alex Fragalà, Lorenzo Vigo. Ma sempre dietro l’occhio “storico” di Massimo Saperdi.
Con loro è nato “Un giorno a Genova nel Medioevo”. Siamo partiti da lontano? Meglio così, avremo più argomenti a disposizione…..
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci