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di Matteo Angeli

Nell'ultimo fine settimana le cronache di tutto il mondo hanno raccontato la sfarzosa festa prematrimoniale tra Anant Ambani e Radhika Merchant, figli di due dinastie miliardarie indiane che, per stare in piazzetta, avrebbero speso circa 139 milioni di euro. Al di la delle polemiche che ne sono sorte, comprese quelle dei puristi del borgo e degli ambientalisti, per la nostra regione un ritorno d'immagine pazzesco in un Paese che conta 1 miliardo e mezzo di abitanti. Numerosi esperti inseriscono l’India tra le grandi potenze globali che plasmeranno e condizioneranno il futuro del pianeta, indicando proprio nella crescita economica e politica delle due potenze asiatiche, Cina e India, una sorta di chiave di volta degli equilibri nascenti del nostro tempo.

Da alcuni anni i rapporti bilaterali tra l’Italia e il gigante asiatico erano come “congelati”, avendo risentito di alcune vicende, non quella dei due Marò ad esempio, che avevano influito e non poco sul dialogo diplomatico tra i due paesi. Nonostante le buone relazioni economiche, che da tempo erano andate saldandosi. Insomma, India e Italia hanno numerosi interessi in comune e possono fare molta strada insieme.

E mentre l'eco di Portofino non si è ancora spento ecco arrivare, sempre in Liguria e precisamente a Genova, altri indiani, questa volta per vedere da vicino la sede dell'ex Ilva e capire se vi possano essere i margini per una trattativa. Due i gruppi interessati: Vulcan Green Steel e Steel Mont con una delegazione unica, mentre nella seconda settimana di giugno arriveranno  i rappresentanti del colosso siderurgico ucraino Metinvest.  Sullo sfondo anche Arvedi, ma per il momento non risultano visite programmate da parte del gruppo di Cremona. Probabile che siano calendarizzate successivamente.

Ma chi sono i potenziali interessati ad Acciaierie? Vulcan Steel fa parte del gruppo Jindal ed e' stata fondata come realtà votata alla produzione di acciaio verde, grazie a un innovativo impianto in Oman da 5 milioni di tonnellate, alimentato a preridotto e a energie rinnovabili. Qualche giorno fa, al Danieli Innovaction Meeting, Vulcan Steel ha detto che quello dell'Oman sarà il più grande impianto del Medio Oriente. 

Steel Mont, invece, è una società' di trading la cui attività principale consiste nel commercio internazionale di materie prime, nel trasporto marittimo, nella finanza commerciale e nei progetti 'chiavi in mano'. E' presente nei settori dell'acciaio, del carbone, del coke, delle materie prime e di altri prodotti. La produzione di acciaio riconducibile a Steel Mont è stimata in 4 milioni di tonnellate nel 2024.

L'investitore più noto è Metinvest, il gruppo ucraino a cui fanno capo le acciaierie di Azovstal a Mariupol, bombardate dai russi, e che sull'ex Ilva ha manifestato interesse già da qualche mese. Metinvest è anche uno degli attuali fornitori di materie prime ad AdI. Consapevole delle criticita' finanziarie dell'ex Ilva, Metinvest ha accettato il pagamento differito.

Il tempo stringe, anzi è praticamente finito. L'obiettivo è attivare prima della pausa estiva le procedure per l'assegnazione degli impianti e a seguire il graduale ripristino produttivo riattivando gli altiforni. Per fare questo sarà necessario il prestito ponte di 320 milioni. Con il gruppo franco indiano Arcelor Mittal le cose non sono andate per niente bene, chissà che questa volta gli indiani portino speranza e non solo.