Cronaca

Commuove la missione impossibile di un clochard. La precisazione dell'associazione della guardia zoofila che ha preso il cane: "Nessun abuso e nessuna denuncia nei nostri confronti".
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di Miv

GENOVA -La notizia più bella è che Paolo Ortu, il clochard sardo che voleva esaudire il desiderio della madre morta anni fa, ce l'ha fatta: il suo cane, molto malato da anni e deceduto a Genova prima dell'imbarco sulla nave, è stato trasporto in Sardegna e sarà seppellito in queste ore nel cimitero dove riposa la sua padroncina.

La vicenda del cane morto aveva colpito e fatto divampare molte polemiche nei confronti di una guardia zoofila che nelle stesse ore aveva prelevato senza un regolare atto di sequestro sia il cane del clochard che quello di un rumeno a Pegli.

Al proposito dalla sua associazione, la Pali, Protezione animali Liguria onlus, hanno inviato un comunicato per raccontare la propria versione, visto che la notizia del cane Bregungia aveva scatenato "una vera e propria gogna mediatica nei confronti della guardia e dell'Associazione".

"Abbiamo atteso qualche giorno noi di Pali, Protezione animali Liguria onlus, prima di scrivere la nostra versione dei fatti, quella vera ovviamente, narrata dalla viva voce di chi ha vissuto questa (triste) storia del cane Bregungia e del suo padrone, Paolo Ortu ma soprattutto della guardia zoofila dell'associazione ingiustamente “condannata” alla gogna mediatica senza neanche essere ascoltata.  


Ecco la versione della guardia zoofila:

“Alle ore 21 circa veniamo chiamati da alcuni abitanti di Dinegro: il cane Bregungia di Paolo Ortu, che dorme e chiede l'elemosina nella zona sta male. Arrivati sul posto ci accorgiamo che il cane è morente.

A quel punto, abbiamo iniziato a interloquire con Ortu spiegandogli che era necessario portare il cane in clinica. All'inizio Ortu non ne vuole sapere: "Devo portarlo in Sardegna, deve morire in Sardegna, devo seppellirlo con mia madre".

Ma il  cane aveva evidente necessità di essere visto subito, perché stava male.
Avevamo la macchina di servizio di Una, Canile municipale di Monte Contessa (Pali non possiede una macchina di servizio e si appoggia a Una). Ortu alla fine si convince.
 Nella macchina di servizio non si possono portare cittadini: per questo ho chiesto alle persone che ci hanno chiamato se potevano portare Ortu alla clinica Foce dove avrebbero curato il cane.



Il cane viene visitato subito, con una specie di codice rosso: gli vengono effettuati esami clinici, ma l'animale non aveva nessuna reazione, tremava. Il medico di turno riscontra una insufficienza renale cronica.
 Nel referto del medico rilasciato alle 23,47 del giorno 22/07/2022 viene scritto: “il cane presenta una grave insufficienza renale cronica che necessita di cure quotidiane per giorni 6... minimo. In queste condizioni il cane non può viaggiare per nessun motivo e deve rimanere ricoverato per il periodo terapeutico.

Il veterinario fa vedere il cane a Ortu: soprattutto esclude che l'animale possa affrontare alcun tipo di viaggio. L'animale deve essere ricoverato, deve rimanere in clinica per essere curato, ribadisce il veterinario.

Alle 2.30 di notte usciamo dalla clinica: la mattina dopo la clinica chiama e dice che l'animale è deceduto nella notte per arresto cardiocircolatorio. Io e l'allievo siamo andati a Dinegro e abbiamo dato la triste notizia a Ortu".

Qui finisce la lunga tesi della guardia zoofila.

Rimane da aggiungere che sul cane Bregungia e sul prelievo di un altro cane a un rumeno a Pegli della stessa guardia zoofila, sono giunte una denuncia e un esposto ai carabinieri, già inoltrate alla Procura a cui toccherà verificare se sono stati commessi reati o illeciti.

Primo punto da chiarire se è vero e come mai che la guardia zoofila avrebbe prelevato i due cani, a Ortu e al rumeno, senza un regolare sequestro.

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