Genova - In cinquecento in piazza nel cuore di Genova per chiedere democrazia e libertà in Iran.
Dopo il sit in di martedì scorso a De Ferrari a cui hanno preso parte centinaia di persone oggi nel centro città gli iraniani genovesi e del resto della Liguria, ma anche tanti genovesi, sono tornati a manifestare contro la repressione del regime islamico. Una manifestazione organizzata in contemporanea in tante città d'Italia e del mondo da Freedom Rally For Iran.
Le proteste in Iran sono divampate e si sono estese in tutto il mondo dopo l'uccisione a Teheran di Mahsa Amini, una studentessa curda che era stata arrestata per non aver indossato correttamente il velo.
La manifestazione oggi si è snodata da piazza Caricamento e sino in piazza Matteotti dove poi ci sono stati gli interventi di ragazze iraniane ma anche genovesi.
Per capire il dramma e le difficoltà dei manifestanti basti dire che molti iraniani e iraniane scese in piazza a Genova erano con il viso coperto da mascherine e occhiali per non essere riconosciuti da eventuali spie infiltrate - come accaduto in alcune città italiane e a Londra - o anche dagli esponenti del regime che controllano i video in tv e sui social.
Nella manifestazione di martedì scorso a De Ferrari alcuni iraniani avevano segnalato alla polizia la presenza di un connazionale che, a loro dire, filmava con il telefonino i visi di chi protestava: in realtà, come accertato dagli agenti dalla visione del suo cellulare, l'uomo non era "spia" ma un manifestante che non aveva nessun secondo fine, come confermato da altri iraniani in piazza che hanno garantito per lui.
Anche la manifestazione di oggi è stata sorvegliata a distanza e con discrezione da numerosi agenti della digos in abiti borghesi e a controllata distanza dai poliziotti del reparto mobile.
IL COMMENTO
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