Cronaca

Alla presentazione delle parti l'accusa presenta un dossier per dimostrare che il crollo era annunciato. Le udienze riprendono martedì prossimo
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di Michele Varì

GENOVA -La difesa degli imputati di Ponte Morandi che chiede nuove perizie sulle macerie della pila nove dove il ponte è collassato per dimostrare che l'acciaio della struttura era deteriorato e il progetto dell'ingegner Morandi realizzato male; i due pm dell'accusa Terrile e Cotugno che invece chiedono di ascoltare 176 testi e presentano un dossier di 1331 documenti e foto e video che proverebbe come la corrosione era stata accertata dagli anni '90 e il crollo senza un'adeguata manutenzione inevitabile.

Nella prima udienza dedicata alla presentazione delle prove del processo di Ponte Morandi che vede alla sbarra 59 imputati accusati del crollo del 14 agosto del 2018 in cui persero la vita 43 persone sono stati due i protagonisti in aula davanti al collegio di giudici presieduto da Paolo Lepri, il pm massimo Terrile e l'avvocato Massimo Ceresa Gastaldo che assiste gli indagati di Spea, la società controllata da Autostrade che avrebbe dovuto controllare le manutenzioni delle infrastrutture e invece, a giudicare dai risultati, non lo ha fatto.

Raffaele Caruso, avvocato Comitato familiari vittime Morandi, ritiene che la perizia richiesta sulle macerie è assolutamente superflua, "non era prevedibile il punto della rottura, ma era prevedibile che una rottura ci sarebbe stata perchè il livello di corrosione dell'intera pila era avanzato, per questo diremo no a questa nuova perizia". Lo stato di salute del ponte - aggiunge Caruso  era ben noto e conosciuto per quanto possibile, "questo avrebbe dovuto portare a più cautele sino alla chiusura del ponte".

Sulla stessa linea la tesi di Egle Possetti, portavoce del Comitato familiari vittime Morandi: "L'attività che doveva esser fatta dal gestore del Ponte doveva essere di prudenza e quindi, visto l'elevato stato di corrosione, il ponte andava chiuso".

Il processo riprenderà martedì prossimo 15 novembre con le repliche degli avvocati delle parti, una data frutto di mediazione, a dimostrazione della grande attenzione ai tempi del procedimento, per allontanare lo spauracchio della prescrizione dei reati più lievi.

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