L'ombra di un coinvolgimento di stampo intimidatorio - i cui confini sono ancora tutti da chiarire - appare sempre più probabile dopo l'ennesimo rogo, nella serata di sabato, ai danni della ditta Marr. Questa volta a bruciare è stata la sede di Carasco, a Santa Maria di Sturla: erano le 19,30 circa quando gli abitanti della zona hanno avvertito i Vigili del Fuoco per via delle alte fiamme che si sono sviluppate nel parcheggio dell'azienda.
L'incendio si è subito esteso, le fiamma hanno colpito 8 furgoni che sono stati carbonizzati e anche alcuni muletti parcheggiati nell'area esterna della ditta. Le fiamme sono continuate fino all'arrivo dei soccorsi: 24 Vigili del Fuoco in tutto, arrivati dal presidio di Chiavari e da Genova. Sul posto anche i Carabinieri, che questa mattina sono nuovamente sul posto con la Scientifica per portare avanti le dovute indagini. L'intervento dei Vigili del Fuoco si è invece concluso alle due di mattina. Nessun ferito nel rogo. Solo nelle scorse settimane la ditta Marr, che distribuisce derrate alimentari a ristoranti, locali e negozi e ha sedi non solo in Liguria (la sede principale è infatti a Rimini), è stata oggetto di altri incendi. Il primo a Taggia lo scorso 13 novembre. Ancora una volta un sabato sera, ancora una volta a bruciare i mezzi della ditta e le celle frigo fuori dagli uffici. (LEGGI QUI)
Secondo incendio qualche giorno dopo: è il 17 novembre quando lo stesso capannone della sede di Taggia brucia nuovamente. (LEGGI QUI)
Ma a Taggia i capannoni di Marr erano già bruciati nel 2018, seguendo la stessa dinamica
Infine, lunedì scorso, dopo un incendio a una sede Marr di Anzola, nella città metropolitana di Bologna, spunta l'ipotesi anarchica (LEGGI QUI). Secondo quanto riporta la stampa emiliana, gli anarchici sarebbero contrari al fatto che la ditta rifornisca di prodotti alimentari le mense delle carceri e i Cpr.
IL COMMENTO
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