Cronaca

Il ragazzo, difeso dagli avvocato Simone Vernazza e Matteo Mezzapesa, ha parlato per mezz'ora davanti al gip
49 secondi di lettura
di G.F.

GENOVA - Si è definito pentito e dispiaciuto per quanto accaduto, il 19enne agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio preterintenzionale dell'ingegnere informatico Sergio Faveto. Daniel Borsi, durante l'interrogatorio di garanzia, ha spiegato di aver avuto un ruolo più marginale nell'accaduto e che i suoi colpi sono stati "meno violenti". L'uomo era stata massacrato a Molassana la scorsa estate da Borsi e un altro 17enne, perché lo avevano scambiato per pedofilo, ed era deceduto un mese e mezzo dopo in ospedale a causa delle lesioni subìte.

Il ragazzo, difeso dagli avvocato Simone Vernazza e Matteo Mezzapesa, ha parlato per mezz'ora davanti al gip: ha ammesso di avere preso parte al pestaggio ma con un ruolo marginale rispetto al minorenne. Borsi resterà ai domiciliari. I suoi legali al momento non hanno chiesto alcuna revoca o attenuazione della misura cautelare. Prima dell'interrogatorio di garanzia, i carabinieri hanno depositato, al pubblico ministero Paola Calleri, una nuova informativa con le testimonianze di altri ragazzi che hanno assistito alla scena.

ARTICOLI CORRELATI

Venerdì 03 Marzo 2023

"Siamo dei grandi": le parole dopo l'omicidio dell'ingegnere Sergio

GENOVA - Continua la vicenda che ha portato i carabinieri all'arresto del 18enne Daniel Borsi, di origini bielorusse ma adottato da una coppia di italiani, accusato di aver ucciso l'ingegnere disabile Sergio Faveto, 52enne pestato a morte il 3 agosto in piazza Unità del Popolo, a Molassana. Faveto s