Affluenza medio-alta, soprattutto a pranzo, e una nuova povertà causata dall'emergenza. Questo il bilancio tracciato dagli operatori della mensa Caritas di Savona, che ogni giorno si trovano faccia a faccia con le richieste di circa 80 persone. La novità più importante riguarda i vaccini. Questi hanno permesso di riaprire gli spazi della mensa con tavoli distanziati per due persone e tornare al doppio turno, diurno e serale.
"Prima della pandemia servivamo pranzo e cena. Una volta scoppiata l'emergenza, dopo un brevissimo stop, la mensa ha riaperto con un servizio d'asporto per tutti. Non appena c'è stata la possibilità di vaccinarsi abbiamo spiegato l'importanza di questa scelta, che ci ha permesso di accogliere i vaccinati all'interno del locale. Lo spazio è ampio, i tavoli sono separati e contano massimo due sedute" spiega Diego Caviglia, responsabile mensa della Caritas da agosto 2021.
"Il servizio è ovviamente garantito anche ai non vaccinati, che però non possono consumare in loco, perciò continuiamo a preparare i sacchetti per l'asporto. Devo dire comunque che c'è stata una buona risposta, le persone hanno capito il momento cruciale che stiamo vivendo e la maggior parte ha scelto di vaccinarsi".
"Le richieste di aiuto sono tante anche qui da noi. Negli ultimi due anni ci troviamo di fronte persone che in situazioni normali non avrebbero avuto bisogno di usufruire del servizio mensa", conclude Caviglia.
IL COMMENTO
Situazione drammatica, presidente Meloni serve incontro urgente
La Liguria vuole tornare a correre, al via i cento giorni di Bucci