Cronaca

L'inviato di guerra de La Repubblica non è in pericolo di vita. Uccisa la sua guida. L'intervista del cronista a Primocanale nell'aprile dell'anno scorso
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di Matteo Cantile

GENOVA - Il giornalista genovese Corrado Zunino, inviato di guerra per il quotidiano La Repubblica, è rimasto ferito a una spalla dalle schegge di un proiettile scagliato contro di lui sul ponte di Kherson, in Ucraina. Al suo fianco c'era il suo 'fixer', una guida-interprete locale esperta del territorio: per lui non c'è stato nulla da fare. 

Zunino è riuscito a trascinarsi lontano dalla sua automobile ed è stato poi soccorso da un'altra autovettura e portato all'ospedale di Kherson dove è attualmente ricoverato: le sue condizioni non sembrano particolarmente gravi. 

Il giornalista ha rassicurato amici e colleghi con un tweet:  “In viaggio da Kherson verso Odessa. Sto bene, ho una ferita alla spalla destra, sfiorata dal proiettile che ha centrato il mio grande amico Bogdan. Credo sia morto, all’inizio del ponte di Kherson. Un dolore infinito. Avevo il giubbotto con la scritta Press“.

Corrado Zunino ha iniziato la sua carriera al Corriere Mercantile di Genova per poi passare al Lavoro - La Repubblica, nella squadra del nostro Franco Manzitti: una costante crescita professionale che lo ha poi portato alla redazione romana del quotidiano e poi all'attività di inviato di guerra.

In questi 14 mesi di guerra è stato inviato in Ucraina più volte

Zunino aveva raccontato la sua esperienza in Ucraina in questa intervista rilasciata al nostro Michele Varì, suo collega ma soprattutto suo grande amico con cui ha iniziato a fare il giornalista nel Corriere Mercantile: RIGUARDALA 

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