Cronaca

Giuliano Mari davanti ai giudici si è contraddetto più volte, in aula anche i focus sul progetto di retrofitting inviato al ministero in versione edulcorata
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di Michele Varì
GENOVA - Emmanuel Diaz, fratello di Henry, una delle vittime, pur ritenendolo colpevole ha detto di avere apprezzato la dignità con cui Gianni Mion, il cassiere della Holding dei Benetton, ha ammesso di avere sbagliato a non parlare nel 2010 quando seppe in una riunione che il ponte Morandi era a rischio crollo ed era controllato con un'autocertificazione.
 

Oggi in aula l'ex presidente del comitato dei rischi di Atlantia, Giuliano Mari, dopo il crollo anche presidente di Autostrade per l'Italia, ha rischiato di passare da teste a imputato per i suoi imbarazzanti non ricordo o buchi nella ricostruzione dei fatti. Silenzi che solo dopo l'avvertimento del giudice Lepri a dire tutta la verità si sono sgretolati ammettendo di avere appreso del degrado del viadotto Polcevera nelle riunione del 2010 e pure nel 2013, quando gli fu inviato il primo catalogo dei rischi, ma di averla focalizzato nel 2019, dopo la tragedia nelle vesti di presidente di Aspi.

Un preoccupante e sospetto vuoto di memoria per un super dirigente di una holding come Atlantia, un buco nero che ha ribadito in aula nonostante a lui dal 2013 in poi venissero mostrati ogni anno i cataloghi dei rischi che avvertivano di un rischio crollo del Morandi per mancata manutenzione.

Nell'udienza spazio anche alla genesi del progetto di retrofitting delle pile 10 e 9 che avrebbe potuto evitare il crollo ma risultato inutile perché programmato per il 2018, l'anno della tragedia, a ben 26 anni dal rifacimento della pila gemella numero 11.

Barbara Iuliano, ingegnere di Spea, ora per Tecne, ha svelato che i due dirigenti di Spea per il retrofitting, Giacobbi e De Angelis, entrambi imputati, nel 2017 inviarono il progetto al Ministero delle Infrastrutture "dimenticando" di allegare le immagini che denotavano il grave degrado delle pile. Una dimenticanza sospetta, come a nascondere il reale ammaloramento delle due pile.

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