GENOVA -E sì che la pubblicità è l'anima del commercio: ma nessuno crede che a postare su Google Maps il punto esatto e gli orari dello spaccio di crack in via San Luca, nel cuore del centro storico, possano essere stati i pusher.
Succede anche questo nei vicoli della città vecchia da sempre la parte più bella e suggestiva di Genova ma anche il ricettacolo dell'umanità più dolente, capita che se un turista cerca stupefacenti nei caruggi non deve fare altro che digitare "spaccio di crack" su Google Maps. Poi non gli resta che seguire il navigatore e giunge lì, dove anche questa notte quasi non si riusciva a passare a causa dei molti spacciatori accampati con tanto di musica ad alto volume.
Succede alle 22, non in piena notte. Ma se l'indicazione su Google Maps, probabilmente una provocatoria denuncia degli abitanti, dopo alcuni giorni è stata cancellata, la vendita di droga lì, in via del San Luca è sempre aperta, dalla sera alle prime ore del mattino. E così anche la bellissima tavolata degli abitanti che sabato sera ha visto cenare insieme oltre duecento persone, quasi tutti abitanti di ogni etnia, è già un ricordo.
Christian Spadarotto, presidente del comitato Centro storico e Caruggi e di via del Campo però non si perde d'animo, contattato in tarda serata al telefono, ammette le difficoltà, "non ci illudevamo, sapevamo che la sera dopo la cena sarebbe stato tutto come prima, ma non ci arrendiamo, torneremo a chiedere attenzione alle istituzioni e alle forze di polizia, e appena possibile ci riapproprieremo dei nostri vicoli, la prossima cena condivisa andrà da Banchi alla Commenda di Prè".
Già, la solita via Prè che con Gramsci, vico Mele, San Bernardo, è da sempre uno dei buchi neri di degrado e spaccio della città vecchia, come anche l'ex Ghetto e la Darsena del Sottomarino di fronte al Museo del Mare, una bella passeggiata di giorno ma al calar del sole quasi tabù per chi non ama rischiare: bivacchi di spacciatori e consumatori di crack accampati fra le reti dei pescatori e il chiosco della friggitoria che "spaccia" ottimo pesce, un punto vendita assediato a tal punto che il giovane titolare nei giorni scorsi ha chiesto aiuto a Primocanale avvertendo che così sarà costretto a chiudere: "Sono isolato fra decine di persone" ha detto avvilito.
Unica nota positiva di questa casbah poco rassicurare l'arrivo dopo le 22 in piazza Banchi e poi pure in via San Luca, di un pattuglione dei carabinieri della compagnia Centro, più squadre in divisa con le "gazzelle" e detective in borghese, c'è pure un graduato, il comandante: all'arrivo dei lampeggianti i pusher si diradano, spariscono pure le prostitute che si vendono nei bassi della zona di vico Mele. E per qualche decine di minuti gli spacciatori si riversano altrove, un travaso naturale verso Sottoripa e Caricamento, e pure Canneto.
Ma appena le divise spariscono tutto torna come prima: ragazzi di colore giovanissimi che si avvicinano a tutti, sfacciati, sicuri, "zio, vuoi droga?". Richiesta continue, un abitate esausto scuote la testa e cerca di buttarla sul ridere, "non pensavo di avere tanti nipoti", racconta ironizzando su l'appellativo con cui i giovani magrebini e di colore chiamano gli adulti, "per fortuna la mia finestra è rivolta verso un vicolo laterale e da casa non li vedo e non li sento". Poi si chiude la porta alle spalle e sparisce: la notte è lunga, quasi interminabile, per chi abita in via San Luca.
IL COMMENTO
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