GENOVA -Doveva essere una merenda da sballo, fra relax ed euforia: sette amici, fra cui pare anche alcuni studenti di medicina, ragazzi fra i 25 e i 30 anni, sono finiti nei guai per un risotto alla marijuana.
E' successo nel centro storico di Genova. A tradire la merenda trasgressiva il malore di una commensale, costretta a ricorrere alle cure dei medici del 118 anche se le sue condizioni non sono mai state preoccupanti. Forse, si ipotizza, la ragazza si è solo spaventata.
Quando si è scoperto che il motivo del malessere della giovane poteva essere l'ingrediente usato al posto dello zafferano o dei funghi il caso è passato inevitabilmente nelle mani della polizia.
Nell'appartamento dei vicoli sono arrivati gli agenti delle volanti che hanno avviato gli accertamenti: si è scoperto che i sette amici avevano accettato di trascorrere un pomeriggio alternativo preparando il risotto additivato con la marijuana. Forse non era neppure la prima volta che lo facevano. Stavolta però uno dei commensali si è sentito male. Da lì sono iniziati i guai, che per lo chef padrone di casa si sono tramutati in una denuncia per detenzione di sostanze stupefacenti mentre per gli altri ragazzi, i suoi ospiti, è scattata la segnalazione alla prefettura per uso di droghe.
L'uso della marijuana e di altri cannabinoidi in cucina non è una novità ed è molto diffuso fra i consumatori abituali di stupefacenti tanto che sui social proliferano le ricette di pasticcini, biscotti e altre specialità da sballo, tra i rischi in cui si può incorrere quello di leggeri malesseri provocati dall'ingestione di un tasso eccessivo di Thc, che a dosi elevate può causare fastidiosi effetti collaterali facilitati, come si legge sui siti specializzati, anche dai tempi più lunghi con cui si avverte l'effetto desiderato e che spesso porta i consumatori a consumarne in modo inconsapevole una quantità eccessiva di biscotti o altri alimenti preparati con l'aggiunta di stupefacenti.
Foto d'archivio
IL COMMENTO
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