GENOVA -Ricorrenti squallide storie di uomini che si sentono liberi di masturbarsi davanti a te sui treni, che ti toccano il sedere sul bus o provano a baciarti solo perchè sei stata gentile; la figlia che manifesta al fianco della mamma, le ragazze che lamentano della scarsa attenzione dei coetanei maschi, la giovane che spera di diventare mamma di un figlio e non di un figlia perché le femmine sono troppo esposte, e poi la ragazza lesbica che garantisce gli attriti delle coppia di donne sono meno violenti, non manca la sorridente cantante con chitarra in stile figlia dei fiori che intona musiche sul tema delle violenze di genere.
E' il mondo di storie di vita che trapela dai racconti veri dalle ragazze e donne che hanno partecipato all'altra manifestazione di piazza De Ferrari, la manifestazione nata in contrapposizione alle iniziative ufficiali della regione Liguria (e le contestate esibizione dei corsi di autodifesa) e il colorato e musicale flash mob di Wall of Dolls di Jo Squillo.
In una piazza De Ferrari divisa in tre e blindata dalla polizia, fra musica e fischi, alla fine sono riuscite a convivere anime e sensibilità diverse: la manifestazione istituzionale della regione Liguria con il presidente Toti, i centri anti violenza e i corsi di autodifesa; le donne del Muro delle Bambole di una Jo Squillo arrabbiata che invita al dialogo tutte le femministe "come me" e poi e pure l'altra manifestazione, più a sinistra, più dura, prima con poche persone dietro uno striscione, poi quasi "una marea" che ha invaso i gradini davanti a palazzo Ducale.
Fra loro anche le femministe più "radicali" di "Non una di meno" che sono qui perché non sono andate alla manifestazione nazionale di Roma. Nel loro mirino un solo grande obiettivo: battersi contro ogni forma di violenza di genere, contro tutte le facce che assume il patriarcato nella società in cui viviamo.
IL COMMENTO
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