Cronaca

Manifestazione degli abitanti per dire noi all'impianto che dovrebbe collegare la stazione Marittima a forte Begato passando sui palazzi del Lagaccio e Granarolo
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di Michele Varì

GENOVA - "Non ci faremo sorvolare, vi bucheremo il pilone", "il Lagaccio non è Cortina", "meno cemento e più soldi per l'istruzione".
Sono alcuni degli slogan gridati dai manifestanti, oltre mille persone, che oggi hanno sfilato per le vie del centro città per dire no al progetto del Comune di Genova per la costruzione di una funivia che trasporti i turisti dalla stazione Marittima a forte Begato, sulle colline della città, passando da via Lagaccio, alle spalle della stazione Principe.

Il corteo è partito alle 10.30 dalla stazione Principe ed fra canti e fumogeni ha attraversato via Balbi e via Roma,  arrivando intorno a mezzogiorno nel cuore della città, in piazza De Ferrari.

I manifestanti fra tanti slogan hanno anche intonato una canzone per ribadire il no ai piloni sopra le case e l’intenzione di lottare sino alla fine per impedire la costruzione della funivia: “Siamo i ribelli, non ci prenderete per i fondelli, basta cemento, non vogliamo altre tragedie come il Mottarone”.

In piazza anche abitanti di altri quartieri, come quelli della Valbisagno, che lottano invece per dire no a un altro progetto discusso, lo skymetro, altra opera definita molto impattante sul territorio proprio come la funivia.

La funivia - hanno scritto su un volantino gli abitanti del comitato "No Funivia Con i Piedi per Terra", "con i suoi 40,5 milioni di euro sottrae il 60% dei fondi destinati alla riqualificazione dei forti, dei 10 del progetto iniziale sono diventati 5, e Sperone e Diamante non saranno riqualificati". "Il progetto della Funivia - si legge ancora sul volantino - è privo di studi sui rischi idrogeologici e sull'impatto ambientale e paesaggistico, non esiste analisi sui costi benefici e non è stata valutata l'alternativa come la Cremagliera già esistente. Non solo con la funivia ci saranno tralicci alti 60 metri in mezzo alle case e davanti alle finestre di un quartiere già fragile e marginalizzato e carente di servizi: un'opera nata già vecchia, una giostra per turisti pigri".


Antea Guzzi, portavoce del comitato Con i piedi per terra, ha spiegato: “Vogliamo ribadire il no all'opera che riteniamo inutile e dannosa e perché verranno spesi 40 milioni e mezzo del Pnrr, dunque soldi di tutti noi, soldi pubblici, per la costruzione di una funivia che non serve al quartiere, non serve nessuno e avrà un grosso impatto sull'ambiente e sui quartieri interessati".

Per dire alla funivia gli abitanti hanno anche inoltrato tre diversi ricorsi al Tar.

Nei giorni scorsi a spiegare le ragioni del Comune di Genova è stato Pietro Piciocchi, vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici: "La funivia non sarà una servitù ma un monumento, e a chi dice che distruggerà il quartiere del Lagaccio io rispondo che al contrario lo realizzerà. Non sarà solo una grande attrazione per i turisti e un modo per fare rivivere i forti restaurati, ma la funivia per forte Begato sarà anche la prima che assolverà alla funzione di trasporto pubblico in Italia”, riferendosi al primo tronco, quello tra Principe e il Lagaccio, dove ci sarà un pilone e una fermata dell'impianto.

 

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