GENOVA - "È importante averlo sospeso immediatamente e se dovesse anche venir fuori che ci sono delle responsabilità stiamo parlando di una persona, non certo di un'organizzazione sindacale che, come è noto, nella sua storia ha diversi morti uccisi dalla mafia e per quello che ci riguarda la battaglia contro l'illegalità e per la giustizia va sicuramente affrontata".
Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine dell'evento a Genova a sostegno dei referendum abrogativi su alcuni temi del lavoro, a proposito dell'ex sindacalista Venanzio Maurici, ex segretario della Fillea-Cgil di Genova, in pensione dal 2018, il cui nome è emerso nelle indagini in corso, sospettato di essere il referente genovese del clan Cammarata.
"Se vuole difendersi lo farà - aggiunge Landini -. Vedremo quello che succederà ma intanto deve essere molto secco che l'organizzazione non permette nessun genere di atteggiamento di questa natura. E' incompatibile con la nostra organizzazione sindacale, con i nostri valori e con la nostra storia. Questo è un primo atto. Secondo: noi ci dobbiamo battere per combattere questo sistema. Cioè le organizzazioni si difendono se c'è trasparenza, se ci sono regole che impediscono di fare questo".
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