GENOVA - Ancora una tragedia nel Mediterraneo: mentre viaggiava verso Genova con 146 migranti a bordo la Geo Barents, nave della Ong Medici Senza Frontiere, ha recuperato in mare 11 cadaveri.
La segnalazione è arrivata dall'aereo di Sea Watch. Dopo aver ottenuto il permesso dalla Guardia Costiera la Geo Barents ha viaggiato per 4 ore per recuperare i corpi. L'operazione è durata circa 9 ore.
Nel pomeriggio di sabato l'imbarcazione, in accordo con le autorità italiane, ha provveduto al trasbordo dei cadaveri su una motovedetta della Guardia costiera nei pressi di Lampedusa. "Come indicato dalle autorità, il team di Medici Senza Frontiere a bordo della Geo Barents ha appena concluso il trasbordo degli 11 cadaveri su una motovedetta della guardia costiera vicino Lampedusa. La Geo Barents ha ora ripreso il viaggio verso il porto assegnato di Genova per poter sbarcare le 165 persone a bordo". Si legge sui social di Medici senza frontiere.
"Un'altra volta vediamo, sperimentiamo e tocchiamo le salme che sono una chiara conseguenza delle politiche, della gestione sanguinaria del flusso migratorio - dichiara Juan Matias Gil, capomissione di Medici Senza Frontiere -. Si lasciano morire le persone in mare, non esiste un meccanismo di ricerca e soccorso con un chiaro mandato a cercare persone in mare, si dà la responsabilità alla Guardia Costiera libica di intercettare le persone in mare e di riportarle in posti dove subiscono violenza".
Tra i migranti salvati in mattinata dalla Geo Barents, 109 sono stati recuperati a bordo di un gommone e 37 da una barca in vetroresina. Inizialmente era stato assegnato alla nave il porto di Civitavecchia, poi sostituito con quello di Genova distante 657 miglia nautiche in più. La nave arriverà nel capoluogo ligure martedì mattina.
"Il team di Medici Senza Frontiere a bordo della Geo Barents è distrutto - comunica la Ong in una nota -. È una sofferenza insopportabile. Anche i sopravvissuti sono scioccati. Le persone continuano a morire in mare di fronte all'indifferenza dei governi europei. I colleghi a bordo stanno piangendo mentre si prendono cura dei sopravvissuti. Sono momenti di enorme dolore".
Foto di Frederic Seguin/MSF
IL COMMENTO
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