Cronaca

Quella che dovrebbe essere una festa si annuncia una gara super blindata e a grande rischio violenze per il furto di striscioni di entrambe le parti, la prevendita infatti va a rilento ma le tifoserie sono pronte a isolare chi ha creato questo clima di paura
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GENOVA - La tensione fra le due tifoserie era già alta con occasionali scontri per strada e i dispetti notturni dei murales sfregiati, ma tutto è deflagrato la sera del 5 maggio scorso. Quella sera una settantina di ultrà doriani aggredì una trentina di genoani che stavano guardando la partita in piazza Alimonda.

Un attacco, si dice, messo in atto proprio mentre i daspati erano a firmare, come prevede il Daspo, al commissariato San Fruttuoso. Un'aggressione, quella dei doriani, decisa per vendicare i tanti assalti degli ultrà genoani ai tifosi blucerchiati che di ritorno dallo stadio transitavano nella piazza.

Quel giorno gli ultrà doriani si appropriarono anche dallo striscione di circa 2 metri per 2 con sopra scritto, "Diffidati" con il disegno di una manina che firma.

Immediata la reazione degli ultrà genoani a Milano per la partita a San Siro con il Milan: ritorno anzitempo a Genova e la decisione, forte, rabbiosa, di assaltare in piena notte la sede del club più importante degli Ultras Tito Cucchiaroni, in passo Ponte Carrega, a Staglieno.

Gli ultrà rossoblù risparmiarono i pochi tifosi blucerchiati presenti ma devastarono il locale, e soprattutto rubarono alcuni storici striscioni fra i più importanti degli ultras. Un atto di guerra, la risposta al furto del loro striscione preso in piazza Alimonda.

Nei codici ultrà l'umiliazione più cocente che si può infliggere all'avversario è mostrare e bruciare il loro striscione allo stadio, affronto ancora più grave se avviene in un derby, come potrebbe accadere per la stracittadina di mercoledì.

Una possibilità che potrebbe innescare una guerriglia al Ferraris e nelle vie di Marassi. Le prove di questo nelle esibizioni "muscolari" dei due gruppi ultrà messe in atto a Marassi e nella zona di Brignole con la promessa di scontrarsi.

I doriani dicono che lo faranno solo per rispondere alle eventuali provocazione dei cugini: la speranza di tutti è che prevalga il buon senso. 

Una tensione altissima che spaventa le tifoserie come dimostra la prevendita a rilento di una partitissima che pure manca da due anni. Le tifoserie lanciano un appello agli ultrà a non alzare ulteriormente i toni e far sì che il derby sia quello che è sempre stato: una festa per la città.

Il prefetto di Genova Torraca e il questore Burdese, due donne molto risolute, stanno preparando un servizio d'ordine eccezionale, massiccio, con controlli straordinari agli ingressi e su tutti i locali e gli striscioni custoditi nelle viscere del Ferraris e avvertono che in caso di disordini la reazione sarà molto dura, nei confronti dei violenti, con arresti anche differiti, ma anche delle società che potrebbero essere costrette a giocare le prossime partite in altra città o a porte chiuse. Di fatto punendo tutti i tifosi per pochi ultrà violenti. 

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