Tutelare il comparto e incentivare la produzione. Sono questi gli obiettivi delle tre associazioni di categoria che nei giorni scorsi hanno deciso, indipendentemente dal patto di filiera, i prezzi di olio e olive. Il primo, se ligure, non meno di 15 litri al litro mentre le seconde, ovviamente fresche, 2 euro al chilo, ovvero 25 euro alla quarta.
" L'olio ligure - spiegano le associazioni - è un prodotto di nicchia e come tale va tutelo incentivandone la produzione considerando tutte quelle che son le problematiche legate al territorio e alla produzione, in primis gli aumenti. Stabilire un costo di base - aggiunge Domenico Pautasso direttore Coldiretti Imperia - significa proteggere un comparto che rischia di sparire". Pautasso non lo dice apertamente ma il riferimento sembra diretto all'abbandono degli uliveti registrato negli ultimi tre anni a causa di stagioni decisamente poco generose.
" Il prezzo al chilo - aggiunge Gianluca Boeri, presidente Coldiretti Liguria - è da interpretare anche come tutela nei confronti del consumatore al momento dell' acquisto. L'olio ligure vale e non può essere venduto a meno. Un prezzo inferiore rappresenta un campanello d'allarme su provenienza e di riflesso, sulla qualità".
L'accordo è stato firmato da i presidenti regionali della tre associazioni di categoria, rispettivamente Gianluca Boeri per la Coldiretti, Luca De Michelis per Confagricoltura Liguria e Stefano Roggerone per la CIA Liguria.
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