Cronaca

Gianfranco Secchi: "Offese e aggressioni a bordo sono all'ordine del giorno". Il sindacalista Polfer: "Siamo pochi, dai politici non vogliamo solidarietà ma fatti". Il ferroviere dell'Orsa: "Rendiamo sicure le stazioni"
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Sputi, aggressioni, offese, la vita da capotreno è dura, come è emerso in modo drammatico l'accoltellamento del ferroviere aggredito a Rivarolo, che ha rischiato di essere ucciso da due passeggeri senza biglietto.

Il ferroviere mostra la cicatrice sul naso

La conferma da un collega ora in pensione, Gianfranco Secchi, anche lui aggredito più volte, "porto ancora sul naso i segni di un'aggressione" dice. Una volta fu aggredito in modo grave: "Sorpresi due passeggeri senza biglietto chiusi nel bagno a bordo di un regionale a Camogli, li feci scendere, mi aggredirono alle spalle scagliandomi addosso delle pietre e ferendomi alla testa, per un attimo persi i sensi, ma riuscii a riprenderli e rincorrerli e poi a bloccarli con l'aiuto di un agente della polizia locale di Camogli".

Treni bloccati per lo sciopero

L'aggressione di Rivarolo ha fatto scattare la mobilitazione della categoria, uno sciopero spontaneo a cui hanno aderito tutti i sindacati: il traffico dei treni è stato praticamente azzerato.

Nell'atrio della stazione Principe si radunati tutti i sindacati. E fra di loro c'è anche Alessandro La Macchia, segretario regionale Ugl ferrovieri, uno dei sindacati più rappresentativi: "Da tempo per la sicurezza a bordo dei treni e nelle stazioni chiediamo più attenzione e una sinergia che parta dal coordinamento della prefettura, un'attenzione che deve partire soprattutto dall'azienda, che deve proteggere i lavoratori"

Poliziotti Polfer sempre meno

Fra le cause dell'insicurezza a bordo dei treni la sofferenza della Polizia ferroviaria, rivelata la scorsa estate da una lunga scia di furti avvenuti sui treni e nelle stazioni da parte di alcune baby gang come denuncia Francesco D'Aquino, assiste della Polfer e portavoce della Federazione sindacale polizia: "Gli agenti in servizio sono sempre meno e chi va in pensione non viene sostituito, è stato chiuso da anni il posto Polfer di Ronco Scrivia fra l'indifferenza generale, le pattuglie ormai riescono a controllare solo le grandi stazioni, il resto niente, di notte poi i treni e le stazioni sono quasi sempre affidate a polizia di stato e carabinieri. La Polfer non c'è più, ed è così da almeno 10 anni, per questo proviamo rabbia quando i politici dicono che sono al nostro fianco. Servono fatti concreti e non parole".

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